Ucraina in fiamme, il presidente Ianukovich abbandona Kiev. L’opposizione chiede le elezioni entro maggio

22 Feb 2014 11:29 - di Redazione

Il presidente ucraino Viktor Ianukovich ha lasciato il Paese. Ad affermarlo è un deputato dell’opposizione, Oleg Liashko, citato dal Kyiv Post. Secondo alcuni media, Ianukovich sarebbe volato nella notte a Kharkiv, non distante dal confine con la Russia. Anche la maggior parte dei ministri del governo fedele al presidente ucraino «sono spariti», e tra loro anche il ministro dell’Interno, Vitali Zakharcenko, considerato uno dei responsabili dei sanguinosi combattimenti degli ultimi giorni a Kiev. E’ quanto sostiene Oleksandr Turcinov, ex capo dei servizi segreti e braccio destro dell’ex premier Iulia Timoshenko. Stamattina Volodimir Ribak, un fedelissimo del presidente Viktor Ianukovich si è dimesso da presidente del Parlamento. Aprendo la seduta odierna del parlamento ucraino, il vice presidente dell’organo legislativo, Ruslan Koshulinski, ha annunciato che Ribak ha scritto in una nota di dimettersi per motivi di salute. Vista la situazione, l’opposizione chiede elezioni presidenziali anticipate prima del 25 maggio. Sia l’ex pugile Vitali Klitschko, leader del partito Udar, che il capo del partito nazionalista Oleg Tiaghnibok si sono espressi in tal senso in parlamento.

I dimostranti anti-governativi hanno anche fatto irruzione nella residenza presidenziale ucraina: lo riferiscono i media dell’opposizione. I manifestanti hanno anche preso il controllo del palazzo presidenziale, secondo i cronisti sul posto. La residenza di Ianukovich, che secondo alcuni media locali sarebbe stata abbandonata dal presidente ucraino, si trova a circa 20 chilometri da Kiev, lungo le rive del Dnipro, nel parco Mezhighiria, dove un tempo c’era anche una residenza governativa per la nomenklatura comunista. Ha colonne di marmo, un enorme parco di 140 ettari, un campo da golf, un eliporto e un allevamento di struzzi. Stando ai detrattori, Ianukovich avrebbe privatizzato una casa all’interno del parco e poi, attraverso una serie di atti governativi, avrebbe affittato l’intero parco a due aziende, che hanno demolito gli edifici sovietici per costruirne di nuovi. Dietro queste aziende ci sarebbe lo stesso Ianukovich.

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