Un tetto alle pensioni d’oro? La maggioranza blocca il ddl di Fratelli d’Italia. Meloni: «Sono senza vergogna»
Senza ritegno e senza pudore va in scena l’ennesima dimostrazione che a voler cambiare le cose sono davvero in pochi. “Tana libera tutti per Pd, Sel, Ncd e Fi”, cinguetta su twitter Giorgia Meloni in relazione a quanto accaduto in Commissione Lavoro alla Camera dove i citati partiti hanno votato compatti per sopprimere la proposta di Fratelli d’Italia contro le pensioni d’oro, con la proposta di fissare il tetto a 3.200 euro netti, inclusa previdenza integrativa e complementare. Brutta pagina. «Oggi abbiamo assistito a un episodio di estremo squallore», dichiara il capogruppo FdI, Giorgia Meloni, in una nota. «La proposta di legge andrà pertanto in Aula il 5 con il parere contrario della Commissione. La nostra proposta di legge di semplice buon senso – ha aggiunto Meloni – prevede di fissare un tetto corrispondente a 10 volte la pensione minima oltre il quale ricalcolare le pensioni in essere con il sistema contributivo. Se i contributi non sono stati effettivamente versati – spiega – la parte eccedente il tetto viene tagliata e lo Stato utilizza i soldi risparmiati per aiutare i giovani e le pensioni minime e di invalidità. Alla luce delle osservazioni e dei pareri espressi in Commissione avevo mostrato disponibilità ad accettare gli emendamenti del Pd, pur di giungere a un testo condiviso. In particolare, il Pd chiedeva l’aumento della soglia a 14 volte la pensione minima, e di tagliare dal computo le pensioni complementari e integrative. Tutti emendamenti ai quali Fratelli d’Italia aveva dato il suo parere positivo». Invece è prevalsa una decisione che dovrebbe far cadere le braccia gli italiani. «La decisione di votare per la soppressione totale del testo e non per una sua modifica, dimostra che la maggioranza, il Pd in testa e con la sorprendente complicità di Sel, non ha alcuna intenzione di mettere mano alla vergogna delle pensioni d’oro. Gli stessi che oggi bocciano il taglio delle pensioni d’oro sono gli stessi che ieri votavano il blocco degli adeguamenti delle pensioni da 1400 euro. Davvero senza vergogna!».
Ci saremmo aspettati un atteggiamento più coerente e dignitoso da parte di tutte le forze politiche su questo tema. E, invece, ancora una volta dobbiamo registrare che si fanno chiacchiere inutili e non c’è alcuna intenzione di cambiare», aggiunge Cirielli. È scandaloso che quando si propongono atti concreti per riequilibrare le risorse a vantaggio di chi soffre di più la crisi, si venga accusati di demagogia. Come fa il capogruppo Ncd in commissione Lavoro, Sergio Pizzolante, e primo firmatario dell’emendamento soppressivo della norma Meloni. «La proposta è solo uno spot elettorale; l’ex ministro sa benissimo che quel tipo di progetto non passerebbe mai il vaglio della Corte Costituzionale». Insomma, tentare di essere propositivi significa fare propaganda, è la tesi dei parlamentari democratici. Se la proposta di FdI non piaceva si poteva emendare, non bocciare. «Fratelli d’Italia è disponibile a immaginare una coalizione che blocchi la sinistra, ma la nostra disponibilità c’è solo a determinate condizioni di programma e di legge elettorale», commenta il presidente di FdI, Ignazio La Russa. «Come si può per immagine di stare insieme se poi, come appena avvenuto in commissione lavoro, Forza Italia e Nuovo Centrodestra hanno votato insieme a Sel e Pd per sopprimere la nostra proposta»? Allora, a che gioco giochiamo?