Vietato criticare Renzi: la Bignardi censura Staino (che si alza e se ne va)
Alle Invasioni barbariche è vietato parlare male di Renzi. Lo ha scoperto a sue spese Sergio Staino. Il vignettista dell’Unità, in collegamento esterno con lo studio dove c’erano Enrico Mentana e la conduttrice, Daria Bignardi, era l’unico fuori dal coro di lodi al futuro premier. Per chi si è perso la puntata di venerdì, la trasmissione è partita con un’intervista al direttore del Tg de La7 Enrico Mentana, come se non avesse abbastanza spazio sulla rete, chiamato a parlare delle recenti vicende politiche che vedono protagonisti Enrico Letta e Matteo Renzi. In collegamento due ospiti: la renziana Debora Serracchiani, governatore del Friuli e Sergio Staino. Per capire come la pensa il vignettista dell’Unità sul segretario del suo partito, basterebbe riprendere l’ultima vignetta di Bobo, personaggio storico della sinistra, prima militante Pci, poi Pds, poi Ds, ora tesserato Pd. A proposito dell’assemblea democrat che ha silurato Letta, la figlia di Bobo dice: «Quello che mi è piaciuto di più è stato Civati». Risposta di Bobo: «Già, è vero sembrava un Renzi di qualche giorno fa». Non è un caso forse, che dall’inizio de Le invasioni barbariche Staino venga relegato metaforicamente in un cantuccio. Ha giusto il tempo per pronunciare una frase: «Matteo Renzi è ormai a tutti gli effetti un membro della Casta». Risposta sbagaliata per la Bignardi, che toglier definitivamente la parola. Dopo una lunga pausa con il collegamento esterno, giustificato con fantomatici “problemi tecnici” la conduttrice pensa bene di porre un’altra domanda, stavolta per stare tranquilla escludendo esplicitamente Staino: «Voglio sentire su questo, l’opinione di Mentana e della Serracchiani». A quel punto il vignettista, intuita l’aria che tira, si toglie microfono e auricolare in diretta, si alza e se ne va. Commenta a caldo su Twitter Antonio Polito, ex senatore Pd ed ex direttore del quotidiano Il Riformista, uno che le dinamiche interne alla sinistra le conosce bene: «Caro Staino, tempi duri per chi non s’adegua».