Berlusconi: «Serve un governo vero, con una maggioranza compatta in Parlamento»
Rompendo un silenzio che durava da qualche giorno, Silvio Berlusconi è tornato gìà dal pomeriggio di ieri a parlare ai suoi sostenitori riuniti in tutta Italia per inaugurare i nuovi club “Forza Silvio”. Per la prima volta da quando Renzi si è insediato a Palazzo Chigi usa toni decisamente critici verso il governo. In pubblico parla di «inizio non brillante» riferendosi all’aumento dell’aliquota Tasi, quella che per il leader di Forza Italia è una sorta di nuova tassa sulla casa. Poi tocca un tema che gli è caro in collegamento telefonico con il teatro municipale di Trecate (Novara) dove si è appena costituito un club: «Dare al Paese un governo vero, sostenuto da una maggioranza vera in Parlamento. Solo con una vera maggioranza e con un vero governo – ha aggiunto Berlusconi – avremmo la possibilità di fare le riforme necessarie a cambiare quell’assetto istituzionale che oggi non consente a nessuno di governare». Quindi, è il suo pensiero, solo con un nuovoa legge elettorale si può cambiare veramente qualcosa. E «si può cambiare il Paese – specifica- con una vittoria che dia a un solo partito la maggioranza». E se proprio non fosse chiaro spiega meglio: «I piccoli partiti non ragionano guardando all’interesse comune, ma al loro interesse particolare, che quasi sempre si identifica con gli interessi del loro leader. Sono stati i piccoli partiti», ha ricordato ancora Berlusconi nel suo intervento telefonico con Trecate, «a non permetterci, nei dieci anni in cui siamo stati al governo, di fare leggi che non piacessero all’Associazione Nazionale Magistrati. Ecco perché «serve una nuova legge elettorale». Già, perché dopo la legge elettorale, «la riforma delle rifirme è cambiare il sistema della giustizia. Sono stato condannato con una sentenza mostruosa e inverosimile». Tornando sulla condanna che ha portato alla sua decadenza da parlamentare, ha aggiunto: «Nessuno di noi con una magistratura irresponsabile, incontrollata e incontrollabile, può sentirsi al sicuro». La Corte Costituzionale, ha detto ancora «non è un organismo sopra le parti, ma è un organismo della sinistra, perché gli ultimi tre presidenti della Repubblica di sinistra hanno nominato i loro amici di sinistra».
Berlusconi che ha ipotizzato che si torni a votare tra un anno, analizza il terremoto avvenuto tra i grillini e suona la carica con i suoi: «Dai sondaggi che abbiamo fatto, il 56 per cento di chi ha votato il Movimento 5 Stelle è deluso. Dobbiamo convincerli a votarci». Poi fa un’analisi più dettagliata: «Oggi in Italia, sul 100 per cento dei cittadini che hanno diritto al voto, il 50 per cento non ha intenzione di votare, come le elezioni della Sardegna hanno confermato. Gran parte di questo 50 per cento sono i giovani – ha aggiunto Berlusconi – sono quelli disgustati dalla politica attuale o indecisi. Usare un linguaggio nuovo e dinamico è d’obbligo, dice: «Con i giovani si può comunicare attraverso il Web ma le altre persone non possono essere convinte né con la tv, perché sono talmente disgustate che non guardano i programmi di approfondimento, né con i giornali, la maggior parte dei quali, peraltro, stanno con la sinistra. L’unico modo per riuscirci è quello dei club – sostiene- che abbiamo scelto nel ’94 e che riproponiamo ora». La presenza sul territorio è un metodo che dà le maggiori garanzie. «Sono già 6 mila i club costituiti» , 400 dei quali in Piemonte, ha aggiunto annunciando che il vicepresidente della Regione, Gilberto Pichetto, sarà il candidato di FI alle prossime regionali.