Furbata del premier sulla legge elettorale: il Mostrellum per non scontentare Ncd e Forza Italia

3 Mar 2014 13:50 - di Oreste Martino

Pur di tenere a galla il suo governo Matteo Renzi sta pensando di dar vita ad una legge elettorale monstre. Dopo il Porcellum ideato da Calderoli potremmo avere il Mostrellum pensato dal presidente del consiglio per dare un colpo al cerchio e uno alla botte, per accontentare in quota parte l’alleato di governo Ncd e quello di stanze segrete rappresentato da Forza Italia.

Alfano ha chiesto al premier una norma che impedisca un ritorno precipitoso alle urne, così da potersi prima rafforzare, anche nella speranza che i problemi giudiziari del Cavaliere indeboliscano il suo ex partito. Berlusconi, dal canto suo, ha chiesto a Renzi di mantenere il patto stretto a Via del Nazareno e quindi una riforma che sia immediatamente applicabile, senza la quale a Palazzo Grazioli non avrebbero la pistola carica per far saltare le riforme costituzionali e per provocare le elezioni anticipate.

Ecco che in perfetto stile salomonico-democristiano Renzi ha pensato di accontentare tutti e due gli alleati. Alfano vuole che la legge elettorale entri in vigore con l’abolizione del Senato, Berlusconi vuole il contrario, così il Salomone fiorentino ha pensato di riformare soltanto le regole di voto di Palazzo Montecitorio. L’Italicum, quindi, entrerebbe in vigore da subito per la Camera (come chiede Berlusconi) e mai per il Senato (come vuole Alfano). In questo modo tutti potranno pensare di aver vinto, ma il sistema istituzionale sarà ridicolizzato. Ncd dirà che non si può votare con due leggi elettorali diverse (per il Senato resterà in vigore la vecchia legge come modificata dalla Corte Costituzionale) e che quindi è meglio tirare avanti fino al 2018, mentre Forza Italia dirà che fatta la legge per la Camera ogni giorno è buono per appellarsi al voto degli italiani.

Il furbo premier pensa così di liberarsi dai condizionamenti berlusconiani, perché sa bene che senza la riforma costituzionale che abolisce il Senato, per la quale ci vogliono un paio di anni, sarà difficile tornare alle urne, strizzando l’occhio ad Alfano che con i suoi parlamentari gli garantisce la maggioranza. Approvata la legge elettorale vien da pensare che il buon Matteo dopo aver messo all’angolo Berlusconi farà lo stesso con Alfano, puntando su un nutrito gruppo di dissidenti di Grillo che potrebbero sostituire il Nuovo centrodestra per fare maggioranza. E se non dovesse riuscirci potrà sempre staccarsi da solo la spina, cosa che gli altri non potranno più fare.

In sostanza con l’accordo che potrebbe essere votato questa settimana alla Camera sia Berlusconi sia Alfano pensano di aver vinto, il primo perché può andare al voto e il secondo perché potrà provare ad impedirlo fino alla riforma del senato. In realtà avranno perso entrambi, perché la strategia di Renzi è la sterilizzazione del centrodestra, la rottamazione della coalizione avversaria per potersi trovare davanti una sconfinata prateria elettorale.

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