Il mea culpa di Maroni: «Se su Rognoni ho sbagliato, me ne assumo la responsabilità politica»
Il Movimento Cinque Stelle non ha perso la ghiotta occasione di sparare sulla Croce Rossa: così, alla prima occasione pubblica in cui il governatore della Lombardia si è ritrovato ad affrontare il caso dell’arresto di Antonio Rognoni, i penta stellati si sono buttati a capo fitto sull’accaduto,
anche per rimarcare il fatto che, solo lo scorso primo marzo, il nome del direttore generale di Infrastrutture Lombarde, era stato proposto come sub commissario a Expo. Una possibilità, come noto, evaporata alla notizia del fermo di Rognoni: il dg di Infrastrutture lombarde è infatti al centro di un’inchiesta, e a causa di diverse ipotesi di reato, quali associazione a delinquere, turbativa d’asta, truffa alla regione e falso.
«Sono rattristato per Antonio Rognoni – ha dichiarato il presidente Maroni parlando del caso al forum di Confcommercio a Cernobbio –. Una persona che ho conosciuto in questo anno, e che non conoscevo prima. Ho ritenuto che fosse la persona giusta per rimanere lì. Se ho sbagliato me ne assumo la responsabilità politica». Il presidente Maroni fa “mea culpa” e, costretto a un passo indietro, se da un lato assicura che non ci sarà nessuna interruzione ai lavori per Expo, dall’altro si trova costretto a rivedere la sua posizione sul dg dimissionario di Infrastrutture Lombarde, arrestato in un’inchiesta sulla società.
Un colpo di scena che ha dato un serio scossone a qualunque ipotesi di nomina e che finisce per rimescolare le carte sul tavolo degli affari: Antonio Rognoni, infatti, oltre ad essere direttore generale dimissionario di Infrastrutture lombarde, era anche amministratore delegato di Cal, società partecipata al 50% da Infrastrutture lombarde e Anas, che si occupa, fra l’altro, di opere come Brebemi e Tem. «Abbiamo parlato con Anas – ha spiegato allora Maroni — e non ci sono problemi. Faremo tutto quello che serve in tempi rapidi, ma la priorità numero uno è e resta Expo». E del resto – ha tenuto a precisare il governatore leghista – «le criticità per Expo sono anche altre», ha alluso Maroni rivolgendosi direttamente al ministro dell’Economia Padoan, per ricordargli che ci sono soldi promessi dal governo «che non sono ancora stati erogati». «Ho un elenco – ha quindi concluso Maroni –. L’ho dato a Renzi e a Lupi. Ne do uno anche a lei».