Italicum, il Pd e Forza Italia raggiungono una nuova intesa: «Vale solo per la Camera»
Arriva l’intesa sull’Italicum, ma solo alla Camera. Dopo una lunga trattativa Pd e Forza Italia raggiungono un nuovo accordo sulla legge elettorale. Il tutto in extremis, a ridosso cioè dell’approdo della riforma in aula a Montecitorio. Dopo un vertice a Palazzo Grazioli con tutto lo stato
maggiore di Forza Italia, Silvio Berlusconi ha dato il suo via libera alla riforma della legge elettorale da applicare solo alla Camera. Al termine del vertice con i suoi, in una nota Berlusconi aveva infatti dichiarato di aver «preso atto con grave disappunto della difficoltà del Presidente del Consiglio di garantire il sostegno della sua maggioranza agli accordi pubblicamente realizzati. Come ulteriore atto di collaborazione, nell’interesse del Paese, a un percorso riformatore verso un limpido bipolarismo e un ammodernamento dell’assetto istituzionale, manifestiamo la nostra disponibilità ad una soluzione ragionevole che, nel disegnare la nuova legge elettorale, ne limiti l’efficacia alla sola Camera dei Deputati, accettando lo spirito dell’emendamento 2.3». FI dà così il via libera alla cancellazione dall’Italicum delle norme che riguardano il Senato e all’applicazione della nuova legge solo alla Camera. «Per il resto – aggiunge Berlusconi – confermiamo integralmente l’accordo pubblicamente realizzato, senza alcun “patto segreto” come maliziosamente insinuato da alcuni organi di stampa».
La giornata era cominciata in saluta, con uno slittamento dell’esame della riforma della legge elettorale alla Camera. Il comitato dei nove, chiamato ad esaminare gli emendamenti prima dell’arrivo del testo in Aula, è stato rinviato al pomeriggio. Ma il relatore Francesco Paolo Sisto (FI) ha assicurato che «l’esame dell’assemblea sarà sicuramente in giornata». Molti gli emendamenti da ritirare, perché i tempi per la discussione sono contingentati. Ma da sciogliere restavano soprattutto i nodi politici, a partire da quello del rapporto tra questa riforma e quella costituzionale del Senato, che ha come conseguenza la durata della legislatura.
Forza Italia responsabilmente ha dato quindi il via libera al “lodo Lauricella”. L’emendamento 2.3, citato nella nota di Berlusconi, prevede appunto la cancellazione dall’Italicum delle norme sul Senato l’intero articolo 2 della legge, che disciplina l’elezione del Senato. Se sarà approvato, l’Italicum sarà composto da un solo articolo, relativo alla Camera. L’emendamento porta la firma dei deputati Pd Lauricella, Naccarato, Bindi, Bruno Bossio, Lattuca, Malisani, Murer, Roberta Agostini. «Con la generosa e responsabile decisione di oggi sulla legge elettorale, Silvio Berlusconi e Forza Italia evitano al Paese una deriva politica e democratica che avrebbe potuto ricacciarlo indietro di oltre vent’anni», ha chiarito il senatore di Forza Italia Altero Matteoli. «Salvaguardare il bipolarismo e dare uno sbocco concreto alla vita delle Istituzioni sono gli obiettivi che ci hanno guidato nel confermare la nostra collaborazione parlamentare sulla riforma elettorale e costituzionale. Nessuno pensi che ora si possa rinviare alle calende greche l’approvazione delle riforme costituzionali per evitare le urne che prima o dopo, meglio prima, arriveranno. Prendiamo però atto con realismo che Renzi non è riuscito a tenere uniti il Pd e la sua maggioranza sull’accordo in precedenza intervenuto con Berlusconi”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Altero Matteoli