La Casa delle Armi torna agli italiani. Sarà aperta per un giorno grazie alle Giornate Fai di primavera

13 Mar 2014 18:44 - di Redattore 89

C’è anche la Casa delle Armi del Foro Italico tra i 750 luoghi dell’arte solitamente inaccessibili, ma aperti per la 22esima Giornata Fai di Primavera che si svolgerà il 22 e 23 marzo. Capolavoro dell’architettura razionalista, firmato dall’architetto Luigi Moretti, la Casa delle Armi o della Scherma per un giorno, sabato, torna dunque a disposizione di tutti, dopo essere stata off limits per quasi quarant’anni. Di fatto, si tratta della prima apertura davvero pubblica da quando a metà degli anni Settanta il demanio la “prestò” al ministero della Giustizia, che ne fece prima un’aula bunker per i processi di terrorismo e poi un deposito di atti giudiziari, stravolgendone vocazione e conformazione. Nel 2005 a restituirla agli italiani ci provò il sindaco Walter Veltroni in collaborazione con il Guardasigilli Roberto Castelli, ma è stato solo nel 2009 che si è arrivati a una svolta. In quell’anno la Casa delle Armi o Accademia fascista di scherma, come si chiamava in origine, tornò al Coni e, poco dopo, partì il restauro e con esso il dibattito su quale destinazione dare a questo edificio universalmente considerato fra le massime espressioni dell’architettura contemporanea. Il Coni, per ora, l’ha utilizzato per scopi societari, come la riunione del consiglio nazionale, ma anche per attività che hanno il chiaro scopo di recuperarne la funzione originaria: qui, lo scorso settembre, si è svolta la “Festa della scherma”. In molti, però, ritengono che la Casa delle Armi debba avere una destinazione di più ampio respiro. Nell’aprile dello scorso anno, quando il restauro iniziava a dare i suoi risultati, lo storico dell’architettura Giorgio Muratore propose di farne il Museo dell’architettura del XX secolo, di cui la stessa Casa di Moretti rappresenta un’icona. Auspicava invece che rimanesse vuota l’architetto Paolo Portoghesi, che spiegò la sua posizione proprio con l’altissimo valore artistico dell’opera. «Non sarà facile, ma la sua bellezza sta tutta lì», disse al Corriere della Sera. Il ventisettenne Moretti progettò la Casa delle Armi nel 1933, dandole una caratteristica pianta a L che ospitava la biblioteca e la grande sala in cui si dovevano allenare i 300 allievi dell’accademia della scherma. L’edificio fu realizzato all’ingresso dell’allora Foro Mussolini nel 1936, con un impiego straordinario del marmo bianco di Carrara (e della luce che vi rimbalzava sopra), utilizzato sia per gli interni sia per la facciata. Proprio per questo suo aspetto sontuoso la sala della scherma, che è di 45 metri per 25 e può ospitare in pedana circa 160 atleti contemporaneamente, fu anche adibita a salone per i ricevimenti. Sabato 22 il Fai la mostrerà, come piacerebbe a Portoghesi, nella sua bellezza intrinseca, ma anche offrendo uno squarcio su come doveva apparire all’inizio della sua storia: alle 10 e alle 18, ma solo per gli iscritti Fai, si terranno due esibizioni dei giovani atleti della Federazione italiana di scherma.

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