L’anatema di Papa Francesco contro i mafiosi: «Convertitevi o vi aspetta l’inferno!»

21 Mar 2014 20:32 - di Corrado Vitale

Dopo più di  vent’anni, un Papa torna a lanciare un anatema contro i mafiosi. «Convertitevi, ancora c’è tempo per non finire nell’inferno: è quello che vi aspetta se continuate su questa strada». Sembra di riascoltare le parole di Giovanni Paolo II alla Valle dei Templi. È un Papa Francesco diverso, rispetto a quello che abbiamo finora conosciuto quello che condanna con veemenza  la criminalità organizzata davanti ai parenti delle vittime della mafia, nell’incontro promosso dalla Fondazione Libera di don Ciotti nella Chiesa di San Gregorio VII a Roma. Il Papa dell’amore, del perdono, della comprensione lascia il posto al Papa della giustizia e della collera. «Il potere, il denaro che voi avere adesso da tanti affari sporchi, da tanti crimini mafiosi è denaro insanguinato, è potere insanguinato e non potrete portarlo all’altra vita». Sono parole forti e struggenti. Più volte è ripetuto il monito: «Convertitevi!». L’incitamento del Papa si fa anche accorato: «Voi avete avuto un papà, una mamma: pensate a loro, piangete un po’». «Convertitevi – dice inoltre il Pontefice con voce sommessa ma ferma -. Lo chiedo in ginocchio, è per il vostro bene. Questa vita che vivete adesso non vi darà piacere, non vi darà gioia, non vi darà felicità».

Belle e forti sono anche le parole di conforto e ringraziamento  rivolte ai familiari dei parenti delle vittime della criminalità organizzata. «Voglio esprimere solidarietà a quanti tra voi hanno perso una persona cara, vittima della violenza mafiosa: grazie della vostra testimonianza, perché non vi siete chiusi, ma vi siete aperti, siete usciti per raccontare la vostra storia di dolore e di speranza. Questo è tanto importante, specialmente per i giovani». Commovente è poi il passaggio dedicato al piccolo Domenico, uscciso qualche giorno fa  dai killer mafiosi. «Anche pochi giorni fa, vicino a Taranto, c’è stato un delitto che non ha avuto pietà neanche per un bambino». Di  grande significato un gesto del Pontefice alla fine della cerimonia. Prima della benedizione, don Luigi Ciotti ha consegnato a Papa Francesco la stola che era di don Giuseppe Diana, il prete assassinato dalla camorra a Casal di Principe, di cui due giorni fa è ricorso il ventesimo anniversario della morte. Indossata la stola, il Pontefice ha quindi impartito la benedizione.

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