Nigel Farage, il politico inglese che denunciò il “golpe” contro il Cav, rompe il muro delle tv
Gli inglesi si confermano ancora una volta gli alfieri della libertà: il leader degli euroscettici britannici, Nigel Farage, ha ottenuto un’importante vittoria nella battaglia per avere più visibilità in tv per il suo Ukip, Partito per l’Indipendenza del Regno Unito, in vista delle elezioni europee di maggio. L’autorità del Regno Unito nel settore delle comunicazioni, la Ofcom, ha stabilito che gli euroscettici devono avere su due dei principali canali del Paese, Itv e Channel 5, la stessa copertura garantita per i maggiori partiti, e quindi conservatori, laburisti e libdem. La decisione, raggiunta in virtù dei risultati elettorali e dei sondaggi, non si applica alla Bbc, che ha proprie linee guida indipendenti, e a Channel 4, non obbligato a dedicare una programmazione alle elezioni europee. Ma avrà ripercussioni sui dibattiti politici e sui notiziari di Itv e Channel 5, che dovranno dedicare uno spazio adeguato anche agli interventi dei rappresentanti Ukip. In questo modo, inoltre, si potrebbe spianare la strada in futuro alla possibilità che Farage prenda parte ai dibattiti televisivi per le elezioni politiche del 2015, confrontandosi coi leader dei tre maggiori partiti. Come si ricorderà alle elezioni locali del 2013 il partito di Farage prese il 23 per cento dei consensi, mentre alle scorse europee superò il 7. Diciamo subito per chi non lo sapesse che l’obiettivo dichiarato dell’Ukip è quello di far uscire il Regno Unito dall’Unione europea, non dall’euro, giacché nell’euro non ci è mai entrato. Questo la dice lunga sull’atteggiamento mentale dei sudditi di Sua Maestà rispetto all’Europa. Nigel Farage è eurodeputato da tre legislature. È diventato famoso, anche in Italia, per i suoi discorsi controcorrente a Strasburgo, riportati e diffusi su Youtube, che ne hanno aumentato il numero dei suoi fan. Memorabile il video in difesa della sovranità nazionale, del 16 novembre 2011, quando denunciò al parlamento europeo il ribaltone avvenuto nei governi italiano e greco, per instaurare quelli che Farage ha definito “puppet government”, cioè “governi fantoccio”, accusando, tra gli altri, il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy di «non essere mai stato eletto per rappresentare 500 milioni di persone», critica peraltro molto comune non solo tra gli euroscettici ma anche tra la gente normale rispetto al “consiglio dei ministri” della Ue. La sua critica al sistema di potere di Bruxelles è stata sempre puntuale e costante, e ha trovato seguito in tutta Europa. Il Partito per l’Indipendenza del Regno Unito, nato da una scissione dei conservatori, è rappresentato da 13 deputati al parlamento europeo. Grazie alla decisione dell’authority inglese sulle telecomunicazioni, ora le idee di Farage potranno raggiungere una platea più ampia, con grande preoccupazione del premier David Cameron, che, vistosi in passato minacciato – politicamente – dall’Ukip, ha anticipato la sua richiesta di referendum sulla permanenza di Londra nella Ue.