Ucraina, Mosca rassicura l’Occidente: «Nessun intervento militare. Per ora»

3 Mar 2014 19:22 - di Antonio Pannullo

La Russia sembra ascoltare gli appelli alla moderazione giunti un po’ da tutto il mondo: il presidente della Duma, la camera bassa del parlamento russo, Serghiei Narishkin, ha detto che un intervento armato dell’esercito russo «non è necessario per ora». «La decisione presa dal Consiglio della Federazione (Senato russo, ndr) ci dà questo diritto, e noi possiamo utilizzarlo se necessario. Ma per il momento non è necessario», ha dichiarato Narishkin alle agenzie russe. Il senato, come si ricorderà, sabato ha approvato la richiesta del presidente Vladimir Putin di autorizzare «l’utilizzo delle forze armate in territorio ucraino per normalizzare la situazione socio-politica nel Paese, in relazione alla situazione che si è creata in Ucraina e a una minaccia alla vita dei cittadini russi». Finora le truppe russe hanno occupato soltanto la Crimea, territorio filorusso e russofono, non entrando nel restante territorio ucraino. Ma da Simferopoli dicono che «le truppe russe presenti in Crimea sono una garanzia di stabilità. Senza di loro sarebbe certamente peggio», ha dichiarato Andrei Skriptsov, leader del movimento “Crimea russa”. «La Crimea non deve essere una marionetta del potere di Kiev, vogliamo indipendenza, l’adesione a Russia non è prioritaria», spiegando poi che «il dispiegamento dei militari russi in Crimea non è una occupazione, serve a garantire la tranquillità», ha aggiunto Skriptsov in una intervista sotto la statua di Lenin nell’omonima piazza di Simferopoli. «Basta fare un giro anche qui, i soldati si fanno fotografare con i bambini, è una situazione normalissima. Sono militari della Flotta del Mar Nero a Sebastopoli. Il nostro Movimento è nato per difendere i cittadini russi e i russofoni in Crimea e il nostro scopo principale è quello di difendere la lingua russa nella cultura e nell’educazione», ha precisato. A questo proposito si è appreso che più di 5.000 tra poliziotti e militari ucraini sono passati volontariamente dalla parte delle autorità filorusse della Repubblica autonoma di Crimea. Grande attesa intanto nella capitale della Crimea, e in tutta la regione per l’annuncio del Governo sulla formulazione del quesito che verrà sottoposto a referendum il prossimo 30 marzo. Fonti concordanti riferiscono che verrà messa in votazione l’indipendenza dall’Ucraina. Infine, le guardie di frontiera ucraine hanno denunciato che i militari russi continuano a sbarcare in Crimea massicciamente: nelle ultime 24 ore, sostengono, sono atterrati in Crimea 10 elicotteri da combattimento e 8 aerei da trasporto, senza che Kiev fosse informata con 72 ore di anticipo previste dall’accordo bilaterale sulla flotta russa del Mar Nero. E mentre sembra che non ci sia accordo internazionale sul se e come mettere le sanzioni alla RUssia, la Ue – della quale né Ucraina né Russia fanno parte – convocherà nei prossimi giorni un consiglio straordinario dei capi di Stato e di governo; l’Onu, invece, su richiesta della Russia, riunirà il proprio Consiglio di Sicurezza tra pochissime ore.

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