Alemanno: «Puntiamo a un fronte comune per superare l’euro, è questa la strada giusta»
«Prima proporremo una mozione comune a tutti i gruppi eurocritici, che saranno presenti nel prossimo Parlamento europeo, di firmare e votare insieme con noi una risoluzione del Parlamento per impegnare il Consiglio europeo a negoziare un superamento della moneta unica. Poi proporremo l’uscita concordata e controllata dall’ eurozona, verso la creazione di un euro a due velocità;
oppure il ritorno alle monete nazionali». Questo il percorso di uscita dell’Italia dell’euro, spiegato da Gianni Alemanno, che ha presentato a Napoli la lista di Fratelli d’ Italia-An per la Circoscrizione Italia meridionale. Prima di tutto una sollecitazione a non lasciarsi influenzare da chi va dicendo che un passo indietro sarebbe una salto nel buio. «Non è vero che non si può tornare indietro dalla moneta unica. Lo dicono ben sei Premi Nobel – ha argomentato Alemanno – e se si vuole salvare l’Europa bisogna abbandonare la strada fallimentare dell’euro». Contestualmente «l’Italia deve ritirare da subito l’adesione al fiscal compact, una spada di Damocle che prevede 50 miliardi di tagli all’anno per 20 anni, assolutamente insostenibile». Per Alemanno il bilancio della moneta unica è fallimentare: «L’ euro ha creato solo povertà, ad eccezione che in Germania». Quanto alla difesa della moneta unica annunciata dal governatore della Bce Mario Draghi, «il fondo salva Stati potrà disporre al massimo di 700 miliardi, sufficienti forse Grecia e Portogallo, non certamente per l’Italia».
Il Mezzogiorno d’Italia è l’area geografica italiana più svantaggiata dall’appartenenza del nostro Paese all’eurozona: è uno dei punti chiave della campagna elettorale che l’ex sindaco di Roma tra conducendo tra le regioni del sud. «Regioni come quelle meridionali, che assorbono trasferimenti finanziari rispetto al resto dell’Italia, sono duramente colpite dalla rigidità del cambio e dagli effetti della moneta unica sulla nostra economia». Le imprese che operano nel meridione hanno, rispetto alle altre, una maggiore difficoltà a competere sul mercato e ad esportare, mentre il turismo risente degli effetti negativi di una valuta troppo forte che rende più costosi i viaggi in Italia rispetto a quelli nei Paesi concorrenti». Insomma, ha spiegato Alemanno, «c’è una specie di effetto “matrioska”: il Sud è una sorta di colonia interna dell’Italia che, a sua volta, è una colonia interna all’Unione Europea».
Presentando le liste di Fratelli d’Italia Alemanno si dice ottimista sul «superamento della soglia di sbarramento del 4% alle Europee e pronto ad allearsi con i partiti anti-euro al Parlamento di Strasburgo». Lo ha detto Gianni Alemanno, presentando alla stampa la lista di Fdi-An alle Europee per la circoscrizione Italia meridionale. «I sondaggi ci danno a ridosso della soglia del 4% – ha detto Alemanno – ma sono calcolati sul totale degli elettori, tra coloro che andranno a votare la nostra quota certamente salirà». A Strasburgo gli eventuali eletti di Fdi-An valuteranno le alleanze con le forze “euro-critiche”, tra le quali il gruppo del Front National di Marine Le Pen. «Certamente non staremo nel Ppe – ha precisato l’ ex sindaco di Roma – che è a trazione tedesca e dominata dalla Merkel». In lista per Fdi-An nella circoscrizione Sud ci sono, oltre alla capolista Giorgia Meloni ed a Gianni Alemanno, il presidente della Provincia di Salerno, Antonio Iannone, il presidente del Consiglio provinciale di Napoli, Luigi Rispoli, l’ imprenditrice Elisa Russo, presidente dell’Associazione “La Forza delle Donne” in favore delle donne vittime di abusi e violenze, il chirurgo Pietro Venezia.