Bonaiuti sta per approdare in partibus infidelium. È l’ennesimo “c’eravamo tanto amati”
Un pezzo da novanta di Forza Italia sta forse per abbandonare il partito. Stiamo parlando di Paolo Bonaiuti, che fino a qualche tempo fa era l’uomo ombra di Berlusconi. Era lui l’artefice della comunicazione del leader nonché il riparatore silenzioso degli strappi, il pompiere degli incendi appiccati da Silvio nella sua esuberanza esternatrice. Uomo prezioso, Bonaiuti, ingranaggio essenziale del marketing politico berlusconiano. Uomo fidato, dal passo felpato, ma onniveggente e ubiquitario. Il suo eventuale addio avrebbe un impatto pesante sull’immagine di FI, anche e soprattutto perché il fidato Paolo starebbe per approdare in partibus infidelium, cioè tra gli odiati cugini dell’Ncd, che pare stiano ad aspettarlo a braccia aperte. E non c’è dubbio che Angelino farebbe un bel colpo. È come se una storica pedina nel gioco della Roma come Daniele de Rossi passasse alla Lazio.
Ma qual è la ragione del malessere di Bonaiuti? È presto detto: il vecchio portavoce di Berlusconi non ci sta ad essere messo da parte dal cosiddetto “cerchio magico” di Arcore: Giovanni Toti, Deborah Bergamini, Maria Rosaria Rossi e, soprattutto, Francesca Pascale. Sono loro i nuovi assi della comunicazione berlusconiana. La qualcosa, se vogliamo, è anche nella logica delle cose. Come si può fronteggiare un panzer di nuova generazione come Renzi, che è nato nel 1975, con un uomo pur di valore come Bonaiuti che però è nato nel 1940 e che è sulla breccia da almeno 20 anni?
Ma alla base della rottura potrebbero esserci anche motivazioni politiche, stando almeno a quello che ha scritto Paola Di Caro del Corriere della Sera sulla base dei boatos raccolti all’interno di Forza Italia. «La sua linea contraria alla rottura con Alfano e all’uscita dal governo e anche, in estate, l’assenza per malattia dovuta a un brutto virus, lo hanno allontanato da un leader che ha preferito scegliere come fedelissimi quelli che adesso, semplificando, definiscono il suo cerchio magico E Bonaiuti ha subito anche lo sgarbo di non essere inserito, nell’Ufficio di presidenza, tra i membri con diritto di voto». «L’ultima volta che ha parlato con il Cavaliere – scrive sempre la Di Caro – è stato prima di Natale, per capire. Berlusconi lo ha riempito di belle parole, come sa fare. Ma poi silenzio. Suo e dei vertici del partito». Il malessere di Bonaiuti non è un caso isolato, ma la spia di un più vasto disagio all’interno di Forza Italia, con il duro confronto tra vecchi notabili e “giovani leoni” che non accenna a placarsi e con i sondaggi con non sembrano oggi molto incoraggianti: gli ultimi arrivati sulla scrivania del leader danno FI tra il 19-20% , al terzo posto dopo Pd e M5S. Un Berlusconi comunque rinfrancato dalle notizie sul probabile affidamento ai servizi sociali dedica il week end a una sorta di consiglio di guerra per risollevare le sorti elettorali del suo partito. Riuscirà a recuperare in extremis anche il caro “Paolino”?