Dagli “immigrati Mao-Mao” alle gaffe in tv: nessuno ne parla, altrimenti il Pd si arrabbia

7 Apr 2014 16:05 - di Francesco Signoretta

Qualcuno si chieda che cosa sarebbe successo se Brunetta fosse stato l’ospite d’onore ad “Amici”, tra ragazzine urlanti, palloncini blu e bianchi, sottofondo musicale a applausi. E che cosa avrebbero scritto i quotidiani di sinistra se la Gelmini fosse andata a “C’è posta per te” per incontrare l’anziana tata, facendo incuriosire il pubblico di Canale 5. Avrebbero parlato di uso padronale della televisione. Ma poiché al posto di Brunetta c’era Renzi e al posto della Gelmini c’era Fassino, non è accaduto nulla, tutto tranquillo. Anzi, complimenti a raffica per la grande umanità espressa. Bisogna rassegnarsi, c’è chi può e chi non può. Il paradosso è però l’etichetta che si affibbia agli “altri”, agli “impresentabili” del centrodestra che sono «razzisti e ignoranti», a giudizio di alcuni organi di stampa con l’aiuto dialettico di autorevoli esponenti “democratici”. Razzista e ignorante è chi, ad esempio, si permette di dire che ci sono molti immigrati nel giro della criminalità o che spesso i rom (guai a chiamarli nomadi o zingari) commettono reati di varia natura. Non si può neppure essere a favore del reato di clandestinità, pena un “processo mediatico” con l’accusa di intolleranza. Quando però gli strafalcioni, le gaffe o le frasi offensive arrivano da esponenti del centrosinistra, piccoli o grandi che siano, c’è una sorta di silenzio stampa, lo “scandalo” dura qualche minuto. E di fattacci ne sono accaduti tanti. Sul web spopola un video girato nella Puglia di Vendola, con un esponente del Pd, Giovanni Picaro, candidato a sindaco di Biccari, che definisce “Mao-Mao” i bambini extracomunitari. La vicenda riguardava un immobile comunale destinato dall’accoglienza di venti bambini africani. Ad opporsi è stato proprio lui, l’esponente Pd, definendo i piccoli, in modo dispregiativo, “Mao-mao”. Eppure la notizia è passata quasi inosservata, meglio non turbare la psiche del Pd. Un’altra uscite verbale offensiva, a sinistra, è arrivata da Anna Finocchiaro, che durante una puntata di “Porta a porta” pronunciò la fatidica frase: «Qua stiamo parlando di parlamentari della Repubblica, non stiamo parlando di bidelle». Nessuno del Pd, però, accusò la Finocchiaro di “classismo” né di “cinismo anti-operaio”. E le gaffe? Francesco Boccia, autorevole voce del Pd, non sapeva cosa fossero gli F35: «In sostanza non si tratta di fare guerre, con gli elicotteri si spengono gli incendi, trasportano malati, salvano vite umane». Una figuraccia, questa, che non ha destato grande clamore, così come quella del ministro Pinotti, sempre sugli F35 «Servono a difenderci da chi spara i missili». Sui giornali di sinistra solo qualche punzecchiatura, ma nessuno scandalo nazionale. Lo stesso vale per Renzi, che non ha saputo neppure abbottonarsi il cappotto davanti alla Merkel, sfiorando il ridicolo. Che cosa avrebbero detto gli opinionisti se la stessa cosa l’avesse fatta Berlusconi? Troppo facile la risposta, Sarebbe stato massacrato dalle Iene. Politiche e televisive.

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