“Disastro Marino”. Presidio di Fratelli d’Italia contro il taglio degli stipendi e gli inciuci con gli okkupanti

29 Apr 2014 13:37 - di Redazione

Disastro Marino. Contro il racket delle occupazioni abusive, il degrado della capitale e l’umiliazione dei dipendenti comunali Fratelli d’Italia alza la voce e si fa interprete della rabbia dei romani nei confronti del sindaco “straniero” che giorno dopo giorno conferma la sua vocazione al dilettantismo. Sotto la Lupa, davanti alle scale di Palazzo Senatorio, un centinaio di militanti sono scesi in piazza al grido di “Giù le mani dal salario accessorio” dietro lo striscione “Marino mani di forbice. Taglia gli stipendi invece degli sprechi”. Nel mirino la decisione del primo cittadino di eliminare dalla busta paga dei dipendenti il salario accessorio, una sorta di indennità di poche decine di euro prevista in base alla categoria: una mannaia per chi arriva a stento a 1300 euro al mese. L’ultima boutade di un sindaco che non sa più cosa inventarsi per alzare la testa schiacciato ormai dal Pd romano e commissariato da Renzi. «È un’altra situazione gestita in modo dilettantesco – spiega il capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio Fabrizio Ghera, tra i promotori della manifestazione – Marino e Nieri prima chiedono al ministero dell’Economia un parere sul bilancio e poi senza nemmeno stendere un rigo di controdeduzione ne accettano supinamente i diktat, accanendosi pure contro i dipendenti capitolini». La relazione del Mef affronta tanti tempi come quello dei dirigenti, ma guarda caso si è andato a “picchiare” solo sul salario dei dipendenti. Perché? «Ed è strano – aggiunge Ghera – che proprio il settore di cui parla il Mef è retto da un dirigente esterno il cui contratto è stato prorogato di altri sei mesi poco tempo fa». Qui assistiamo a una sorta di Robin Hood al contrario – spiegano i manifestanti armati di cartelli e megafono – si toglie ai poveri per dare ai ricchi. Chiediamo che il salario accessorio sia garantito perché è a rischio la vita di 25mila dipendenti. Ghera è poi salito in Campidoglio per consegnare al sindaco una lettera in cui Fratelli d’Italia sottolinea che «una decurtazione di alcune centinaia di euro significa per i capitolini non riuscire a mantenere un dignitoso livello di vita quotidiana». In piazza anche l’eurodeputato Marco Scurria, Andrea De Priamo, Federico Rocca e Fabio Rampelli che ha puntato l’indice contro l’ultima operazione di Marino: «Quello che va colpito sono gli sprechi veri. Non si capisce perché si discute prima di tagli ai dipendenti, che non sono colpevoli di questi sprechi. Bisogna essere seri e andare ad intaccare i privilegi, le consulenze d’oro e gli stipendi incompatibili con la crisi economica». Nel mirino della protesta anche contro la vergognosa vicenda degli inciuci con gli okkupanti che è solo «l’ultima tappa, in ordine di tempo, di un percorso segnato da gaffes e figuracce che il sindaco di Roma ha inanellato in questi 11 mesi, dalla finta pedonalizzazione dei Fori, alla buffonata del concorsone, dai maxi compensi agli staff di segreteria alle spese folli per le consulenze esterne».

 

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