I due marò: cambia il presidente della Corte indiana, ma Roma punta ormai sull’arbitrato internazionale
La Corte Suprema indiana, che si occupa della vicenda dei fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ha un nuovo presidente nella persona del giudice R.M. Lodha. Lo scrive l’agenzia di stampa Ians. Successore di P. Sathasivam e 41/o presidente della Corte, Lodha ha giurato nelle mani del presidente indiano Pranab Mukherjee. Resterà in carica per cinque mesi, fino al 27 settembre. In una recente intervista il nuovo presidente ha sostenuto che la Corte Suprema non rappresenta «una classe, una casta, o una minoranza. Essa segue e interpreta la legge e la Costituzione (…). Controlla la bilancia (della giustizia) con fermezza ed assicura che i suoi criteri non perdano l’equilibrio». Al momento la Corte Suprema ha in esame due ricorsi non calendarizzati riguardanti la giurisdizione e le pesanti irregolarità che esisterebbero nella gestione dell’incidente in cui restarono implicati i nostri due marò oltre 26 mesi fa.
La nomina del nuovo presidente non è stata commentata dai legali dei marò, né dalle nostre autorità che, come è noto, hanno ormai deciso di cambiare rotta processuale con l’avvio delle procedure per l’arbitrato internazionale, «una buona notizia – ha commentato nei giorni scorsi il ministro degli Esteri Federica Mogherini – ma la vicenda non si chiuderà in tempi brevi». Un passaggio comunque «n