Per la campagna elettorale i magistrati non vogliono concedere più libertà a Berlusconi, che il 9 inizierà l’impegno sociale
Silvio Berlusconi chiede all’Uepe (Ufficio per l’Esecuzione Penale Esterna) e ai giudici di Sorveglianza di Milano maggiori margini di manovra, anche fuori dalla Lombardia, per la sua campagna elettorale in vista delle prossime europee del 25 maggio. Lo scrive il “Corriere della Sera”, secondo il quale è probabile però che la Procura generale milanese dica no alla richiesta dell’ex premier anche sulla scorta del fatto che già nell’udienza per l’affidamento ai servizi sociali il sostituto pg Antonio Lamanna aveva espresso una linea più rigida soprattutto sulla compatibilità tra la richiesta di affidamento e i giudizi espressi dall’ex premier sulla magistratura. Berlusconi, secondo il quotidiano, avrebbe già indicato una serie di appuntamenti in città diverse da Milano e Roma ai quali intende partecipare in deroga parziale alle prescrizioni che ha firmato per l’avvio del progetto educativo. La decisione sarà adottata nei prossimi giorni dal giudice di Sorveglianza. Ma non sono passate inosservate al Tribunale di Sorveglianza di Milano le dichiarazioni di Berlusconi nell’ intervista andata in onda a “Piazzapulita” su La7. Le frasi su come l’affidamento in prova sia cosa «ridicola non per me, ma per il Paese», e su quanto sia «ridicolo pensare che si possa rieducarmi consegnandomi a dei servizi sociali e a dei colloqui quindicinali con assistenti sociali» possono essere il pretesto perché i magistrati milanesi dicano no alla sua richiesta di maggiore libertà per partecipare ai comizi. Dichiarazioni che potrebbero entrare nel suo fascicolo in vista della valutazione del percorso di riabilitazione o per le quali, si ipotizza, potrebbe al limite rischiare una “diffida”. Potrebbe cioè venire convocato dal responsabile dell’Uepe per ricevere, per dirla in termini calcistici, un “cartellino giallo”, ossia un’ammonizione con tanto di invito a tenere una linea di condotta consona alle prescrizioni che una settimana fa ha firmato dando così il via di fatto all’affidamento in prova ai servizi sociali. Berlusconi con le interviste che in questi giorni sta rilasciando – a “Mattino Cinque” ha attaccato il presidente Napolitano e bollato la sentenza Mediaset come “un colpo di stato” – potrebbe quindi rischiare qualche ulteriore restrizione. Da qui il probabile no della Procura generale alla richiesta dell’ex premier di avere più libertà di movimento per la campagna elettorale, che di fatto limiterebbe la sua agibilità politica.
Intanto Berlusconi ha incontrato il direttore generale della fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone, Paolo Pigni, e il direttore dei servizi residenziali Michele Restelli, con cui ha definito i dettagli del progetto di volontariato che svolgerà presso la struttura: il Cavaliere comincerà il suo impegno alla Sacra Famiglia venerdì 9 maggio, a partire dalle 9,45. In particolare farà volontariato nella Rsa (Residenza Sanitaria Assistenziale) San Pietro, dedicata all’accoglienza di persone affette da demenza senile e malattia di Alzheimer, dove dal primo mattino si propongono agli ospiti attività motorie, di lettura, scrittura e giochi. «In Sacra Famiglia né Silvio Berlusconi né altri, nessuno, potrà fare campagna elettorale», ha detto Paolo Pigni, aggiungendo che «su questo saremo inflessibili: non sarà permessa alcuna attività di carattere politico e neppure dichiarazioni, comizi, banchetti o manifestazioni».