La sentenza-beffa dei giudici: «Il Cavaliere? È sempre socialmente pericoloso, ma un po’ di meno»
Silvio Berlusconi «è ancora persona socialmente pericolosa» ma una serie di elementi, come il pagamento del risarcimento danni e delle spese processuali per il caso Mediaset, «evidenziano la scemata pericolosità sociale» del leader di Forza Italia e «appaiono indici di volontà di recupero». Lo scrive il tribunale di Sorveglianza di Milano. Il provvedimento con cui oggi il Tribunale di Sorveglianza ha ammesso l’ex premier all’affidamento in prova ai servizi sociali in uno dei passaggi ha evidenziato che Berlusconi, condannato definitivamente per la vicenda dei diritti tv Mediaset, ha provveduto a pagare il risarcimento danni all’agenzia delle entrate e a versare anche le spese processuali. Inoltre, è stato lui stesso a mettersi a disposizione e a proporre all’Uepe, l’ufficio esecuzione penale esterna, un’attività di volontariato e rieducativa. Secondo i giudici, tali elementi indicano «il riconoscimento della condanna» ed «evidenziano la scemata pericolosità sociale di Berlusconi e appaiono indici di volontà di recupero dei valori morali perseguito dall’ordinamento». In un passaggio precedente, però, il Tribunale ha specificato che «colui che viene affidato in prova ai servizi sociali è ancora persona socialmente pericolosa, altrimenti non potrebbe essere eseguita una pena nei confronti di persona che si fosse del tutto rieducata». Secondo Mariastella Gelmini, «la decisione del Tribunale di sorveglianza non cancella la ferita inferta al presidente Berlusconi, alla democrazia italiana e ai milioni di elettori che in lui si riconoscono da vent’anni». Una sentenza, che «non ha cancellato – aggiunge il vicecapogruppo vicario di Forza Italia alla Camera – il circuito di ingiustizie messo in piedi da un processo infondato nelle sue ragioni e persecutorio nelle sue conclusioni. Berlusconi si vede riconosciuta una semi-agibilità politica e può affrontare una campagna elettorale sia pure con qualche limitazione. Quella ferita potranno rimarginarla soltanto gli elettori che sapranno riconoscere ancora una volta, come fanno da vent’anni, una leadership limpida e indiscutibile».
Una linea condivisa da Maurizio Gasparri. «Di fronte a un percorso costellato da una lunga e dolorosa serie di ingiustizie – commenta il vicepresidente del Senato – è improprio parlare di soddisfazione per quanto riguarda l’accoglimento della proposta di servizi sociali per Silvio Berlusconi. C’è comunque il fatto positivo che Berlusconi potrà essere come sempre alla testa della nostra campagna elettorale, per smentire a colpi di voti i troppi profeti di sventura». Tenta di vedere il dato positivo Paolo Romani: «Mi pare che Berlusconi sia stato messo nelle condizioni, meno male, di fare campagna elettorale», commenta il capogruppo di Forza Italia al Senato, sottolineando che giovedì verranno presentate «le liste, da lì partirà la nostra campagna elettorale con protagonista Berlusconi».