Lo show di Berlusconi a Canale 5 tra stoccatine ad Alfano e affondi a Napolitano
«Renzi? Confermo, è un simpatico tassatore»: esordisce così, Silvio Berlusconi ospite del salotto domenicale di Canale 5, Domenica live, intervistato da una silente Barbara D’Urso, travolta dal fiume di parole, progetti, proposte e confessioni private dell’ex premier. E, tra ricordi e slancio verso il futuro, Berlusconi non risparmia stoccate al presidente del Consiglio, di cui individua il tallone d’Achille proprio nell’essere «espressione della sinistra che ha come vangelo quello di aumentare le spese, obiettivo che raggiunge alzando le tasse». Quale, allora, la contro ricetta possibile, chiede la conduttrice? «C’è un’unica via da seguire per ridurre la pressione fiscale, ed è quella che parte dalla riduzione della spesa pubblica».
Il pubblico in studio è caloroso, tanto che al primo stacco pubblicitario, al ritorno in diretta, Berlusconi risulta temporaneamente assente dall’inquadratura: è tra le gradinate degli spettatori a firmare autografi alla gente. Non perde il suo appeal popolare, insomma, il leader di Forza Italia, anche se proprio durante il colloquio tv con la D’Urso nasconde a malapena la delusione patita con lo strappo di Alfano, che in un passaggio dell’intervista arriva a stigmatizzare come «un professionista della politica». «Non è il caso di parlare di questo», accenna sulle prime rispondendo alla domanda se, nel progetto di rifondazione dell’unità dei moderati, riprenderebbe anche il ministro dell’Interno. Poi, liquidando velocemente la questione, aggiunge: «C’è bisogno di gente nuova, perché anche chi all’inizio entra con ideali e passione, poi diventa nonostante tutto un mestierante». Una stoccata quasi impercettibile, rispetto all’affondo che di lì a poco farà sul presidente Napolitano, sulla Corte costituzionale e sull’ex comico genovese, oggi leader movimentista, Beppe Grillo. Riguardo l’inquilino del Quirinale, allora, se da un lato Berlusconi evita di parlarne in riferimento a una strategia neanche troppo occulta che avrebbe portato alla sua caduta, dall’altro lo chiama decisamente in causa come responsabile di un mancato rispetto dei patti con l’Europa, che lo avrebbe messo in cattiva luce di fronte agli «sghignazzanti» Merkel e Sarkozy: «Mi fece una scortesia – spiega in diretta facendo capire di essersi autocensurato rispetto alla scelta del termine – non firmando un decreto che io invece avevo assicurato alle autorità europee».
E non che agli altri bersagli della sua argomentata invettiva sia andata meglio: il leader forzista, infatti, nella sua maratona riassuntiva dei risultati ottenuti dai suoi governi, e nella lunga cavalcata oratoria sui progetti futuri – dalle riforme, fino all’ipotesi, nel caso di vittoria alle prossime politiche, di applicare coperture economiche per risolvere il problema dei pensionati, che dovrebbero avere una pensione che vada dagli 800 euro in su – bolla la Corte Costituzionale come «un organo nelle mani della sinistra», e poi boccia Grillo come «uno sfasciacarrozze senza una risposta e senza un programma, che urla solo e che ha mandato altrettanti urlatori in Parlamento». Solo sullo sfondo, invece, le elezioni europee, argomento che appassiona poco l’ex capo del governo, tanto che non sono materia di discussione per tutta la durata del suo intervento tv, dedicato invece alle riforme e al programma di Forza Italia in caso di vittoria alle prossime elezioni politiche che, a detta dell’ex capo del governo, «sono necessarie al massimo tra un anno e mezzo». Le riforme, dunque, sono il nodo cruciale di gran parte della chiacchierata politica di Silvio Berlusconi, e l’ex premier ne approfitta per lanciare un segnale di pace sull’argomento: «Non ho mai detto di voler rompere il patto con Renzi», ribadisce una volta di più il fondatore di Forza Italia, dichiarandosi peraltro pronto ad approvare i provvedimenti in discussione, «molti dei quali – rileva – simili a quelli che proponemmo noi nel 2005, ma che poi vennero affossati dal referendum appoggiato da sinistra forte del tanto peggio, tanto meglio».
Infine, dopo una simpatica digressione sul suo legame con Francesca Pascale (definita da Berlusconi una donna «molto intuiva, che ha il pregio di capire subito le situazioni e le persone»), l’ex premier annuncia che una delle missioni dei club da lui organizzati «sarà quella di trovare “genitori” ai cani nei canili, sottolineando il bene che gli animali fanno agli anziani». Tanto che nel prossimo programma di governo di Forza Italia «saranno previsti sgravi per le cure veterinarie e per i cibi degli animali». E a proposito di anziani, quindi, la domanda tanto attesa sul suo impegno “sociale” nella casa di cura Sacra Famiglia, in cui il leader forzista anticipa, spera di riuscire a portare «un sorriso e un aiuto concreto».
Cavaliè, l’Italia ha bisogno di te. Lascia stare il fantasma Re Giorgio il quale, oltre che fisicamente anche politicamente è col piede nella fossa.