Notte di sbarchi, 4000 migranti soccorsi in due giorni. Alfano: «Non so fino a quando reggeremo»
Notte di sbarchi sulle coste italiane. 4000 migranti sono stati soccorsi nelle ultime 48 ore. Le navi della Marina Militare San Giorgio, Espero e Sirio, con le motovedette della Capitaneria di Porto, una motovedetta della Guardia di Finanza ed il supporto di una nave mercantile, per tutta la notte hanno prestato soccorso ai migranti in arrivo dalle coste africane. La nave anfibia San Giorgio è intervenuta in assistenza a 4 natanti sovraffollati con il supporto delle Motovedette CP 305 e CP 282 imbarcando oltre mille persone, tra cui donne e bambini, senza salvagenti personali. Il pattugliatore Sirio, nella notte, ha portato a termine il salvataggio di 113 migranti, tutti uomini, con l’assistenza della nave mercantile City of Silon. La fregata Espero invece ha dichiarato la situazione di emergenza in base alle condizioni di galleggiabilità di un natante con a bordo 261 persone, concludendo le operazioni di salvataggio all’alba. La Nave San Giorgio sta dirigendo verso il porto di Augusta per lo sbarco dei migranti come disposto dal Ministero dell’Interno. Nella tarda serata di ieri nei porti di Pozzallo e Augusta le navi Maestrale, Euro e Foscari hanno completato lo sbarco di 1049 migranti soccorsi tra il 7 e l’8 aprile. «Si tratta di una progressione che allarma», dice il ministro dell’interno Alfano a conclusione di un vertice convocato al Viminale. Una situazione «rispetto alla quale da parte dell’Unione europea non basta uno stanziamento di 80 milioni di euro per Frontex, l’Agenzia delle frontiere. L’Italia spende ogni giorno 300mila euro, 9 milioni al mese, per soccorrere i migranti e dal 18 ottobre scorso ha già tratto in salvo 14.500 persone attraverso l’operazione Mare Nostrum».
«Non sappiamo fino a quando l’Italia potrà reggere», ammette Alfano intervistato dal Gr1, aggiungendo che «dalla Libia sono pronti a partire ancora tra 300 e 600 mila migranti ed è una stima per difetto». Mentre il ministro parla giunge notizia che due navi mercantili stano soccorrendo due barconi con 300 e 361 persone e sembra che che ci sia almeno un cadavere a bordo. I costi sono ingenti. Il nostro «è un Paese in grado di accogliere, ma l’Ue non può girarsi dall’altra parte perché è difficile pensare che un Paese possa farcela da solo». Il ministro dell’Interno ha ribadito, poi, che la maggior parte dei migranti vuole andare in altri Paesi dell’Ue. «Abbiamo migliaia di prove», afferma, e, dunque non solo va rivisto il trattato di Dublino, «che carica tutti i problemi sui Paesi di primo ingresso», ma Frontex ed Europol «devono fare il loro lavoro, cioè difendere una frontiera che non è italiana ma europea». Sul versante della sensibilizzazione dell’Europa e sulla necessità di una presa in carico del problema, sono stati fatti passi avanti «ma non sono esaurienti» ha detto il ministro degli Esteri Federica Mogherini davanti al Comitato Schengen. Va sottolineato il solito stile demagogico e inconcludente di Laura Boldrini, presidente della Camera: «Non è chiudendo le frontiere – ha detto – che fermeremo i flussi migratori. Per gestirli meglio sarà invece necessario affrontare le cause profonde di questi movimenti di persone». Una posizione astratta e buonista che semmai ha complicato la situazione. Critiche infatti le opposizioni: l’immigrazione aumenterà proprio mentre il governo ha votato l’abolizione del reato di clandestinità. Il che non semplificherà le cose.