Pirateria, truffa da 250 milioni. In carcere camorristi e vertici della Verbatim, il colosso dei dvd
Gestivano le attività di pirateria audiovisiva a Napoli e il rifornimento di cd e dvd pirata nelle principali città italiane avvalendosi di una fitta rete di intermediari e della partecipazione consapevole dei vertici della filiale italiana della Verbatim, la società leader nella produzione di hard disk, cd e dvd che venivano importati in Italia evadendo completamente le tasse grazie ad una falsa triangolazione tramite società situate in paradisi fiscali o in altri paesi dell’Unione Europea. Con un blitz coordinato in tutta Italia, la guardia di Finanza ha sollevato il sipario su un’organizzazione composta da camorristi e manager in una saldatura fra criminalità organizzata e colletti bianchi che aveva organizzato una truffa da 250 milioni di euro.
Sono in tutto 47 i provvedimenti cautelari emessi dal gip di Napoli nell’inchiesta che ha portato la Finanza a smantellare il gruppo specializzato nella pirateria di cd e dvd: 16 sono ordinanze a carico dei componenti del gruppo, mentre 31 sono sequestri di beni, titoli e conti correnti.
Oltre agli arresti e alle perquisizioni, in Toscana, Lombardia, Lazio, Campania e Puglia, i finanzieri hanno anche sequestrato 164 conti correnti, 126 tra obbligazioni, fondi d&rsquoinvestimento, titoli e cassette di sicurezza, 56 auto e moto di lusso, uno yacht e 71 immobili e terreni. Sequestrati anche 23 milioni di cd e dvd vergini.
L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto della Dda di Napoli, Filippo Beatrice e dal pm Catello Maresca, si è sviluppata con intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché su pedinamenti e sull’esame di documenti, attraverso i quali sono stati ricostruiti i canali di approvvigionamento del materiale informatico.
Le Fiamme gialle del gruppo di Fiumicino, coordinate dalla Dda partenopea, sono partiti da un’indagine su clan camorristici specializzati nella pirateria audiovisiva e si sono poi concentrati su alcune aziende, sia italiane, sia straniere, che importavano grandi quantità di cd e dvd vergini che – è stato poi scoperto – erano destinati sia al mercato legale, sia alla criminalità napoletana.
L’analisi delle operazioni commerciali ha consentito di scoprire che alcune società erano, di fatto, “cartiere”, prive di sede reale e contabilità, che utilizzavano fatture false preparate da esperti commercialisti. In pratica, la merce, formalmente esportata, veniva invece distribuita in Italia con documenti di trasporto falsi in totale evasione d’imposta.
Tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare ci sono anche esponenti di vertice ed ex della Verbatim Italia, il colosso informatico che produce cd-rom: gli arresti domiciliari sono scattati per il rappresentante legale Marco Balducci, all’epoca dei fatti responsabile amministrativo, per l’ex-Ad, licenziato nel 2012, Mauro Santi e per il responsabile vendite sud Europa Matteo Locatelli, all’epoca responsabile vendite Italia.
Ordinanza di custodia cautelare in carcere, invece, per Luciano e Francesco Meoni, due imprenditori toscani impegnati nella grande distribuzione e nel commercio all’ingrosso Luciano Meoni finì in carcere anni fa per la bancarotta della Hantarex, l’azienda di famiglia già leader in Europa per la produzione di monitor. E nel 2001 fu accusato di una colossale frode fiscale da centinaia di miliardi insieme ad altre 59 persone. Meoni nell’ottobre 2005 patteggiò una condanna a 2 anni e sei mesi di reclusione.