Renzi presente in tv 5 ore al giorno: una visibilità mediatica da Corea del Nord
Dall’Osservatorio di Pavia al Centro d’ascolto dell’informaziona radiotelevisiva sono tutti d’accordo: la presenza di Matteo Renzi è arrivata a livelli da regime nordcoreano. Tenendo presente soltanto i telegiornali Rai nel loro complesso, nel mese di marzo, il premier ha totalizzato 70 minuti di tempo in voce con il 18,1% del totale. Se si prendono in esame anche le reti private e quelle satellitari il totale fa spavento. A dar retta alle rivelazioni di Geca Italia, laboratorio di indagine sulla comunicazione audiovisiva, si arriva a oltre trecento minuti (cinque ore) al giorno di Renzi in tv, in tutte le salse. Questo solo nel periodo che va dal 17 al 31 marzo. E la tendenza è ben superiore a quella dei suoi predecessori. Secondo i dati del Centro d’ascolto dell’informazione radiotelevisiva, nel primo mese di governo Renzi si attesta al 9% nei Tg e al 5% nelle trasmissioni. Nello stesso periodo, Enrico Letta si era fermato al 7,5% e Mario Monti al 7. Non meno inquietanti i numeri forniti dall’Osservatorio di Pavia, secondo i quali ai rappresentanti del governo, nella settimana che va dal 22 al 28 marzo, è stato assegnato il 45,1% dell’intero spazio televisivo nei tg. All’opposizione, considerata in uno spettro che va da Forza Italia a La Destra di Storace, passando per Fratelli d’Italia, Lega, M5S, Sinistra e Libertà e altri partito, non vanno che coriandoli di informazione collocati negli orari più impossibili. Tanto che, alla fine, a Porta a Porta, vanno le solite facce. E, se è possibile, il solito immancabile Matteo Renzi. Lo stesso premier, come un novello Kim Jong Un, cerca di imperversare in tutte le trasmissioni e su tutte le reti televisive. L’unico veto, a dar retta alle indiscrezioni provenienti dal quotidiano La Notizia, è stato posto su Matrix per via di una antica ruggine con il suo conduttore Luca Telese. Dio perdona, Matteo no.