Sbarchi, è in arrivo lo Tsunami. La Marina lancia l’allarme: «Rischiamo migliaia di immigrati al giorno»

9 Apr 2014 21:12 - di Redazione

«Questi sono numeri che non rappresentano una tantum ma rischiano di diventare quasi quotidiani». Così l’ammiraglio Roberto Camerini, comandante della Marina Militare in Sicilia, commenta l’impennata di partenze dal Nord Africa verso l’Italia. «In 24 ore abbiamo soccorso oltre 2.500 migranti – dice ad Augusta dove sta coordinando lo sbarco di oltre 1.200 migranti a bordo di nave San Giorgio – dall’inizio di Mare Nostrum ne sono arrivati ad Augusta dodicimila.  È un flusso enorme aumentato di dieci volte rispetto allo scorso anno». Sono numeri da brivido. E che la situazione possa diventare molto seria è indirettamente  confermato anche dal Viminale, che ha inviato una circolare a tutti i prefetti affinché si attivino nella ricerca di strutture per accogliere le migliaia di migranti sbarcati nelle ultime ore. Ad aumentare la preoccupazione è anche l’allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sul rischio della diffusione dell’epidemia di Ebola che sta mietendo vittime in Guinea. Sembra che sui uno barconi arrivati nelle ultime ore sia stata registrata una morte sospetta.

A questo punto, è quanto mai urgente smuovere l’Europa a intraprendere più incisive iniziative sul fronte sbarchi, assistendo concretamente l’Italia nella gestione dell’emergenza. Sono necessarie nuove risorse ed è soprattutto necessaria la collaborazione degli altri Paesi dell’Ue. Le risorse aggiuntive a Frontex, al di là degli 80 milioni di euro previsti, «dipendono dalla volontà dei 28 Stati Membri», spiegano fonti europee, ma la partita dell’Italia su questo fronte, per il 2014 è ancora tutta da giocare., soprattutto in vista del semestre di presidenza Ue.   Attualmente l’Agenzia europea impiega due aeroplani, due elicotteri e sei pattugliatori sul posto. Ma – viene fatto sapere – «a seconda della situazione e dei mezzi finanziari disponibili, le operazioni potrebbero essere rafforzate». Ma, se da un lato con Mare Nostrum l’Italia sta dando una buona prova di controllo delle proprie frontiere,  il risvolto della medaglia ora è il timore di alcuni Paesi dell’Europa del Nord (gli stessi che in passato impallinavano il Belpaese per i motivi opposti) che non vedono di buon occhio l’operazione perché avrebbe un effetto  pull, ovvero di attrazione. Alla faccia della solidarietà europea! In questi giorni di ansia, Susanna Camusso non trova niente di meglio da fare che accusare la Bossi Fini di «produrre schiavitù nel nostro Paese». Neanche di fronte all’emergenza sbarchi  la sinistra rinuncia a fare demagogia.

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