Supergiovedì indiano: 110 milioni alle urne, previsioni amare per Sonia Gandhi

10 Apr 2014 19:04 - di Giovanni Trotta

Il “super giovedì” delle legislative indiane si è concluso con un’alta percentuale di partecipazione elettorale, in particolare a Nuova Delhi, dove si è recato a votare il 64% degli aventi diritto, e nello Stato meridionale del Kerala, con circa il 74%. Lo ha annunciato V.S. Sampath, il capo della Commissione elettorale indiana. Le urne si chiuse alle 18 locali (le 13:30 in Italia) senza incidenti di rilievo nella terza tappa della maratona elettorale che ha coinvolto 14 Stati e territori. A Nuova Delhi, grazie anche a una splendida giornata di sole, fin dall’avvio delle operazioni alle 7 si sono formate lunghe file davanti ai seggi, con una forte presenza di giovani e donne. Nelle precedenti legislative del 2009 l’affluenza nella capitale registrò una percentuale del 51,85%, mentre lo scorso dicembre per le amministrative ben il 66% degli elettori esercitò il diritto di voto. Sono all’incirca 110 milioni di indiani chiamati alle urne in 11 Stati, terza tappa della gigantesca maratona per il rinnovo del Parlamento iniziata lunedì e che culminerà con lo spoglio del 16 maggio. Tra i votanti di ci sono anche i 10,2 milioni di elettori della capitale e i 24 milioni del Kerala, dove oltre due anni fa i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono stati accusati dell’uccisione di due pescatori mentre erano in missione anti pirateria sulla petroliera Enrica Lexie. Saranno messi in palio 92 seggi su un totale di 543 della Camera bassa o Lok Sabha. Dopo le due tappe minori di lunedì e di mercoledì, riservate agli Stati del Nord-Est, questo sarà il primo vero banco di prova per i due big, il Partito del Congresso e l’opposizione di destra del Bharatya janata party (Bjp), e per l’outsider Partito dell’uomo comune (Aam Admi Party o Aap), guidato dal “Grillo indiano” Arvind Kejriwal. Lo scontro più duro si terrà a Nuova Delhi, dove il partito di Sonia Gandhi cerca disperatamente di recuperare i voti persi nelle amministrative di dicembre, che hanno visto l’exploit dell’Aap e un grosso rafforzamento della destra guidata da Narendra Modi, emerso come primo partito della metropoli. Il partito della destra dell’aspirante premier Narendra Modi ha comprato le prime pagine dei principali quotidiani in lingua inglese per lanciare un ultimo appello agli elettori sia della capitale sia di 14 Stati e Territori indiani impegnati nell’importante tappa delle legislative. Sul Times of India e sull’Hindustan Times, che sono i più letti, il leader compare a fianco della scritta “Your one vote can make a majority” (“Il tuo voto può fare una maggioranza”). La stessa pubblicità è presente anche su The Indian Express, quotidiano che si è distinto per diverse inchieste, tra cui quella sullo scandalo degli elicotteri AgustaWestland (Finmeccanica). Il Mail Today dedica invece la prima pagina a pagamento con Rahul Gandhi, il numero due del Congresso, mentre sul conservatore The Hindu, sempre il figlio dell’italo-indiana Sonia rivolge un appello all’elettorato femminile. Secondo gli analisti, la campagna elettorale del partito indù nazionalista Bharatiya janata party (Bjp), che ambisce a tornare al potere dopo dieci anni, è una delle più costose. Comunque, se la questione dovessero risolverla loro, gli allibratori, per le elezioni legislative in India non ci sarebbero problemi: vincente sarebbe il Bharatiya janata party (Bjp, centro-destra) e futuro primo ministro il suo incontrastato leader Modi. L’unico problema è che i seggi conquistati (intorno a 230) non gli sarebbero sufficienti ad ottenere la maggioranza assoluta del Lok Sabha (Camera bassa) che è a quota 273. Secondo i bookmaker indiani, inoltre, il partito del Congresso di Sonia Gandhi lascerebbe dopo dieci anni il governo con un tonfo, ottenendo appena 71-73 seggi (contro i 206 che ha adesso). Invece l’Aap, il Partito dell’Uomo comune di Arvind Kejriwal, nonostante la sua popolarità, non otterrebbe piu’ di 5-6 seggi su scala nazionale. Per quanto riguarda le personalità, racconta The Economic Times, se uno scommettitore impegnasse 100.000 rupie (1.200 euro) su Modi premier, ne otterrebbe di vincita 25.000 (300 euro). Se invece la sua scelta fosse di puntare la stessa somma sul leader del Congresso Rahul Gandhi, guadagnerebbe in caso di successo 500.000 rupie (6.000 euro). E se le 100.000 rupie fossero collocate sulla casella del “Grillo indiano”? In questo caso il temerario scommettitore intascherebbe in caso di vittoria ben 50 milioni di rupie (oltre 600.000 euro).

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