“Zio Michele” meglio di Berlusconi? Gli italiani non sono stupidi, la sinistra berrà una bevanda amara
Un’illusione, nient’altro che un’illusione. Il centrosinistra ha costruito lo scenario curando i dettagli, anche i più piccoli, sempre con una scusa pronta, un alibi credibile e a portata di mano, «non si poteva fare diversamente». Prima ha cancellato il “nemico” dal Parlamento con un voto che sapeva di rancore, poi ha rimesso improvvisamente Berlusconi in gioco accogliendolo nella sede del Pd per lo «storico incontro» con Renzi. Alla fine si è messo alla finestra attendendo il grande giorno, quello della nuova liberazione per via giudiziaria. Tolto il Cav, vittoria elettorale sicura, questo il movente. Ma non esiste delitto perfetto, c’è sempre l’imprevisto, quel maledetto imprevisto che manda a monte tutto e che rimescola le carte. E stavolta non è un imprevisto da poco, visto che ha come testimoni milioni di persone: pensare che la gente sia stupida è come scherzare col fuoco, si finisce per bruciarsi. Le prime tracce si sono viste sul web, con il parallelo tra la tragedia di Avetrana e la vicenda Mediaset: possibile che uno dei “mostri” venga chiamato “zio Michele”, venga intervistato come una star, sia libero di andare sul trattore e farsi crescere i baffi mentre Berlusconi viene chiamato “pregiudicato” e debba finire dietro le sbarre, ai servizi sociali o ai domiciliari? Una domanda semplice, quasi ingenua nella sua franchezza, ma che – viste le condivisioni a raffica su facebook – fa capire che alla gente qualche dubbio sia venuto. E se il dubbio cresce, le cose si mettono male. Gli autori del delitto perfetto non hanno messo in conto la reazione: il popolo del centrodestra può anche avere un attimo di sfiducia, magari una fetta all’inizio potrebbe optare per il non-voto (e sarebbe un errore madornale) ma poi c’è lo scatto d’orgoglio, la difesa delle proprie idee, l’indisponibilità a consegnarsi all’avversario. In molti hanno capito che conseguenze può avere l’astensionismo, i romani si sono ritrovati Marino sindaco (e ora maledicono quel giorno…), i milanesi devono fare i conti con Pisapia, i napoletani con De Magistris. E a livello nazionale, l’area del non-voto ha fatto mancare al centrodestra quella manciata di consensi che serviva per vincere le elezioni e le conseguenze ci sono state, dalla Kyenge ministro alla Boldrini presidente della Camera, Letta ha moltiplicato le tasse, alle elementari si raccontano le favole gay, nei moduli scolastici vogliono cancellare “padre” e “madre”, si spalancano le porte all’immigrazione selvaggia, si cancella il reato di clandestinità. Quindi, attenti a mandare tutti al diavolo. Ultimo imprevisto del delitto perfetto è psicologico: la gente si schiera sempre con la vittima e mai con l’«assassino», specie se ha la certezza che si tratti di una vendetta, come appunto nel caso della «fucilazione politica» di Berlusconi. Anche perché, come scriveva Alexandre Dumas ne “Il Conte di Montecristo”, «L’odio è cieco, la collera sorda, e colui che vi mesce la vendetta, corre pericolo di bere una bevanda amara». E sarà la sinistra a bere la bevanda amara, perché gli italiani non sono stupidi e non vogliono essere trattati da stupidi.