Alemanno: la destra è tornata, il nostro impegno per la fiamma tricolore va oltre il 25 maggio
Ultimo fine settimana di campagna elettorale e rush finale per tutte le forze politiche. Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale sta scendendo in campo in maniera capillare in tutta Italia e lo sarà per tutta la settimana prossima, fino al “silenzio elettorale” della vigilia delle votazioni per le Europee. Gianni Alemanno candidato nella circoscrizione Sud ha parlato del presente e del futuro della destra. «Ho aderito al partito e partecipato al Congresso. Ora faccio parte dell’ufficio di presidenza di Fratelli d’Italia quindi naturalmente resterò anche dopo il 25 maggio». La sua battaglia politica va oltre il risultato elettorale e procede su un doppio binario: «Noi, stiamo concentrando il nostro impegno da un lato sul ritorno della fiamma tricolore, ovvero stiamo comunicando il fatto che è tornata la destra in Italia con un partito suo, non subalterno ad altri partiti, e questo sarà per noi il motore del rinnovamento di tutto il centrodestra». Dall’altro ci sono i temi che stanno sostanziando questa campagna elettorale: «Poi, dall’altro lato, stiamo concentrando tutto sul tema dell’interesse internazionale, convinti che i principi sui quali si basa l’Unione Europea siano da rivedere». Intervistato a Italia-24News, immancabile è la domanda sullo scandalo Expo . «È semplicemente la dimostrazione del fatto che la corruzione in Italia è un male diffuso, tanto diffuso da riuscire ad attaccare così pesantemente anche la più grande operazione che in questo momento sta portando avanti il Paese». Una nuova Tangentopoli, ma con qualche variante: «Diversamente da Tangentopoli nello scandalo dell’Expo prevale di più l’azione dei faccendieri e dei burocrati rispetto ai politici. Vent’anni fa, infatti, il ciclone colpì soprattutto gli esponenti dei partiti, oggi invece ci sono per lo più “tecnici” che utilizzano i politici per i propri scopi».
Protagonista di questi giorni e agguerrita quanto mai è Gorgia Meloni che si sta spendendo in ogni dove. La presidente di FdI-An stigmatizza il “metodo Renzi”: «Se il premier ha ritenuto opportuno venire a Sassuolo, evidentemente il Pd e la sinistra non sono poi così convinti di vincere. Tuttavia non mi stupisce sapere che il presidente del Consiglio sia qui in Emilia Romagna per fare la campagna elettorale», polemizza: «È dal suo arrivo a Palazzo Chigi che Renzi fa solo campagna elettorale. Se magari iniziasse ad occuparsi dei problemi degli italiani non sarebbe male, anche perché fino ad ora gli unici provvedimenti che ha approvato sono la depenalizzazione della droga e l’abolizione del reato di immigrazione clandestina». «Anche gli 80 euro in busta paga – ha proseguito – sono un’operazione per fidelizzare un pezzo di elettorato per la quale non ci sono coperture economiche. E questo, nel breve termine, significa solo due cose: più tasse o più debito. Lo abbiamo già visto nella prima Repubblica, quando per fare “marchette elettorali” ci hanno lasciato uno dei debiti pubblici più alti del mondo».