Berlusconi: lo spread è una bufala. Ora ho le prove del colpo di Stato del 2011…

22 Mag 2014 10:10 - di Alessandra Danieli

Reduce da Porta a Porta Silvio Berlusconi torna all’attacco dai microfoni di Omnibus con un intervento a tutto campo a partire dal colpo di Stato subìto e dalle bugie sullo spread. «Lo spread è una bufala. Prima la guerra si faceva con gli eserciti mentre ora si fa con la finanza. C’è una lontananza forte tra lo spread e l’economia – insiste il Cavaliere – perché lo spread riguarda una fascia ristretta del comparto finanziario. Quindi no, non mi preoccupo, noi avevamo a 570 punti lo spread e tutti i conti in ordine». Sulle dimissioni del 2011 e le rivelazioni scottanti dell’ex ministro del Tesoro di Obama va giù pesante: «Ho i dati, nel 2011 c’è stato un colpo di Stato. Parlo di colpo di Stato quando un governo eletto dai cittadini viene sostituito senza passare dalle urne. Io all’epoca non avevo le prove, ora le ho». Umore nero? «Non è vero che sono melanconico, io resto ottimista», replica l’ex premier ai commenti dei detrattori sulla campagna elettorale azzurra che sarebbe stata sotto tono. Continua a ruggire il vecchio leone che nelle ultime settimane ha ripreso in mano le redini del partito diviso tra falchi e colombe sul ruolo dell’opposizione. Senza smentire apertamente il Patto del Nazareno, non fa sconti al giovane Renzi. «Il suo è un governo largamente inadeguato e, quando qualcuno lo ha definito di dilettanti allo sbaraglio, ho convenuto». Voglio chiedervi una cosa – aggiunge ironico – a chi scegliereste di affidare i risparmi? A chi ha fatto solo politica come Renzi, a Grillo che faceva ridere e ora fa paura o a Berlusconi che ha una storia di imprenditore e che da uomo di Stato ha governato per nove anni senza mai aumentare le tasse? Lascio a voi la risposta». L’ultima frecciata è per l’Uomo del Colle: «Lasciamo il giudizio alla storia», dice sul ruolo di Giorgio Napolitano nelle vicende politiche. Sul bis del Capo dello Stato, senza precedenti nella storia repubblicana, aggiunge laconico: «Sapevamo che le alternative a Napolitano erano pessime, che sarebbero stati degli assoluti nemici, e poi non avevamo prove del colpo di Stato».

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