Dal golpe bianco a Ruby: hanno ucciso l’Uomo Ragno, chi sia stato (ora) si sa

13 Mag 2014 14:44 - di Girolamo Fragalà

Dicevano che il centrodestra vedeva complotti ovunque, che era ossessionato e abbaiava alla luna. Sorridevano ironicamente quando si parlava di poteri forti che agivano da dietro le quinte per massacrare l’economia italiana e mandare a casa il governo dell’Uomo Ragno, distruggendo le sue ragnatele elettorali e impedendogli di arrampicarsi sulle pareti istituzionali. Si offendevano se venivano messe in discussione le scelte delle alte cariche istituzionali, guai a parlarne, era lesa maestà. Accusavano di irresponsabilità chiunque criticasse la Merkel invitandola a non mettere becco nelle vicende di casa nostra. Chi puntava l’indice contro le manovre dei banchieri, rischiava di passare per visionario. Ora è venuta fuori la verità, il complotto è avvenuto, l’invasione “straniera” nella politica italiana è stata violenta, troppe le conferme sul fatto che dall’Europa c’era chi manovrava contro Berlusconi  (gli scritti di Friedman, la storia dello spread e adesso le parole dell’ex ministro del Tesoro americano, Tim Geithner). Fatto sta che in Italia quello di Renzi è il terzo governo consecutivo non eletto dal popolo, alla faccia della democrazia e della “sacralità” delle elezioni. La libertà sacrificata sull’altare degli interessi della sinistra. Resta da capire che ruolo abbiano avuto Monti e altri “autorevoli” personaggi politici italiani nella preoccupante vicenda del golpe bianco contro Berlusconi, preoccupante perché dimostra che in Italia la democrazia è una specie di fantoccio agitato quando fa comodo. Ma altre ombre si addensano perché – come ha sostenuto il pm Ferdinando Pomarici nella sua audizione davanti al Csm – è stata «anomala» anche l’assegnazione dell’indagine Ruby a Ilda Boccassini, palesemente estranea alle competenze. E queste perplessità Pomarici le ha messe nero su bianco in una lettera al procuratore Bruti Liberati. Troppe cose non vanno, troppe vicende si prestano al sospetto, dall’alta politica alla magistratura. E il sospetto fa male alla democrazia. Se ancora rimane un briciolo di democrazia in Italia.

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