E nella campagna elettorale fa irruzione il volto sulfureo di Hitler
C’era da aspettarselo, quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. E quando la campagna elettorale diventa senza esclusione di colpi anche i nomi dei dittatori evocati devono essere duri come legnate all’opinione pubblica. L’uomo nero cui si fa sempre ricorso in questi casi, cioè Benito Mussolini, forse non era più adatto a toni in perenne lievitazione. Dunque arriva Adolf Hitler a movimentare un po’ il dibattito. Quanto tasso di hitlerismo c’è nel movimento Cinquestelle? La questione potrebbe anche essere più seria di ciò che appare: si discute, infatti, della crisi e dell’ondata di scetticismo che ha investito l’Ue, che ha sommerso l’euro, che incentiva a cercare un nemico sul quale far ricadere ogni responsabilità del malessere che i popoli europei stanno vivendo. Grillo risponde a questi parametri? Hitler non andò al potere sull’onda di un consenso maturato in condizioni simili, con i tedeschi umiliati dopo la sconfitta della Grande Guerra? Matteo Renzi, poi, solo a sentirlo nominare, Adolf Hitler, già ricorre all’esorcismo. Non si deve neanche pronunciare quel nome, avverte il premier. Lo sbandamento semantico, però, è ormai avviato. Non più caccia al fascista, direttamente caccia al nazista. Il fatto è che se alla faccia sulfurea di un Hitler sovrapponi quella di un comico come Grillo rischi di anestetizzare gli anticorpi al totalitarismo sanguinario. Già, perché Grillo lo vota un sacco di gente. E non sono tutti nazisti. Silvio Berlusconi nel paragone tra Beppe e i dittatori, ha affiancato a Hitler anche Stalin. Un’iperbole corretta ideologicamente. Sulla quale è tornato oggi a Mattino cinque: “Grillo mi preoccupa molto e mi fa paura, è un aspirante dittatore. Gli autoritarismi nella storia si sono formati quando uno Stato è in crisi, aumenta la povertà e la disoccupazione, e chi oggi si trova in queste condizioni possa pensare ad un voto di protesta”. Tecnicamente è vero che Grillo è un aspirante dittatore: se pretendi la maggioranza assoluta, se vuoi decidere tutto da solo, se cacci i dissidenti, se dici che gli avversari sono tutti morti che camminano non è che ti ritrovi sul sentiero della tolleranza e della democrazia…
Poi ci sono quelle affermazioni su Dudù da vivisezionare. Una battuta che ha fatto indignare non solo gli azzurri ma anche gli animalisti e Berlusconi non si lascia scappare l’occasione di battere su un tasto che apparenta Grillo agli allucinati esperimenti del dottor Mengele: “Uno che pensa di fare del male ad una creatura come Dudù può fare di tutto”. Dunque, mentre in tutta Europa il dibattito pre-elettorale si concentra su due grandi poli tematici – euroscetticismo ed europeismo – qui da noi si scomodano ancora le dittature. L’Italia ce la farà ad uscire dal Novecento? Ce la può fare un paese dove un leader di opposizione per alzare il livello dello scontro dichiara di essere “oltre Hitler”?