Grillini nel caos per l’intesa con Farage, l’uomo che difese il Cav contro i “golpisti”

31 Mag 2014 20:10 - di Franco Bianchini

Alleati con Nigel Farage, nessun dialogo con i Verdi. Il blog di Beppe Grillo detta la linea delle alleanze del M5S per il Parlamento europeo. Certo, sarà poi “il popolo della rete” a dare il via libera ufficiale e definitivo all’accordo attraverso un voto on line sul portale di Grillo, ma l’impressione è che ormai la decisione dell’intesa con l’Ukip sia stata presa e che ai militanti, tra tensioni e mal di pancia, resti solo il compito di apporre un sigillo formale a quanto già stabilito dal gruppo dirigente. A poco servono le spinte in direzione opposta, giunte in questi giorni da molti parlamentari e sintetizzate, tra l’altro, sul Fatto quotidiano da Marco Travaglio in un editoriale nel quale si invita a collaborare con i Verdi. Sul sito di Grillo, infatti, il pressing a favore di Farage continua senza sosta: «16 novembre 2011. Farage difende la sovranità del popolo italiano», titola il blog. Un vero e proprio endorsement per il politico d’Oltremanica. «Nigel Farage in un discorso al Parlamento Europeo – si legge – ha accusato i burocrati europei di avere rimpiazzato il governo greco con un governo marionetta e di avere sostituito il governo Berlusconi con il governo Monti». «Ha terminato il suo discorso chiedendo cosa, in nome di Dio, avesse dato loro il diritto di farlo», è la conclusione alla quale viene fatta seguire una trascrizione dell’intervento. Eppure, nel Movimento non sono pochi coloro che non guardano con favore ad un apparentamento con l’Ukip, ritenendolo un partito reazionario di destra. Anche un quotidiano sempre attento al M5S, come il Fatto Quotidiano, esprime qualche perplessità. Interviene anche Travaglio che la definisce «una proposta indecente». Il giornalista indica come naturale un avvicinamento dei cinquestelle agli ecologisti europei: c’è meno distanza con loro – è la tesi – di quanta ce ne sia con l’Ukip che è guidato da un leader «nazionalista, xenofobo e nuclearista». A Milano, evidentemente, devono pensarla diversamente. Sul blog prima appare un post senza commenti dove si attacca la presidente del Partito Verde Europeo Monica Frassoni; poi sotto accusa finisce Vauro colpevole di aver criticato con una vignetta, sempre sul Fatto Quotidiano, l’alleanza Grillo-Farage. Anche il partito verde reagisce a quelli che definisce “attacchi ingiustificati” e si dice pronto a “incontrarsi” con i cinquestelle, pur ribadendo che “Farage è un avversario politico e culturale”. A sostegno dell’accordo con l’Ukip si schiera, invece, uno dei big stellati. Luigi Di Maio difende l’intesa: «È stato Farage a contattare noi, lunedì mattina». Per il vicepresidente della Camera, Farage «è un uomo lungimirante e sarà il futuro primo ministro inglese». Di Maio commenta la petizione, partita da un militante M5S, per chiedere a Grillo di fare un passo indietro: «Conosco molti firmatari di quella petizione e sono del Pd – sottolinea – Al massimo Beppe Grillo si può dimettere dall’anagrafe. Non so da cosa altro». Comunque sia, nel M5S non mancano i “mal di pancia”. Nei commenti sul blog e tra i parlamentari affiorano i mugugni per una alleanza che tanti definiscono innaturale. Se non si porrà rimedio, potrebbe ripetersi quanto avvenuto con il reato di immigrazione clandestina: Grillo e Casaleggio erano a favore del reato ma la base, a sorpresa, non seguì quanto suggerito dai due cofondatori del M5S e li sconfessò, votando on line a favore della proposta di abolizione appoggiata invece da un gruppo di parlamentari.

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