Grillo invita a fischiare l’Inno, la Meloni s’indigna: «Che vergogna quelle parole contro la Patria»
Quella frase pronunciata da Beppe Grillo ieri sera a Napoli, per strappare qualche facile voto da una piazza inferocita dopo i fatti di Roma, ricorda molto da vicino le prime provocazioni anti-patriottiche di Umberto Bossi, quando si soffiava il naso col tricolore per motivi “elettorali”. «Se fossi stato un tifoso del Napoli avrei fischiato anche io l’Inno nazionale, allo stadio», aveva detto il comico ligure in uno dei quartieri più popolari di Napoli. E la reazione di chi invece fa del tricolore un simbolo e un valore, non s’è fatta attendere: «Mi fa francamente schifo un rappresentante della classe politica come Beppe Grillo che vorrebbe fischiare l’Inno nazionale», dice il presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni. «Io – prosegue a “Mattino 5” – mi considero una patriota e penso che se l’Italia non riscopre il senso dello stare insieme e di quello che ci lega l’uno all’altro, siamo destinati a non andare da nessuna parte. Ragione per la quale non ho condiviso le parole del Presidente Napolitano sul 2 giugno e ho chiesto al Capo dello Stato di risparmiare sui costi del Quirinale durante tutto l’anno piuttosto che sulla Festa della Repubblica: se non ti conosci, se non ti celebri, se non sai chi sei, è impossibile che tu possa insegnare ai tuoi figli a credere nell’Italia».
Reazioni indignate anche da altri esponenti del centrodestra: «Le parole di Grillo sull’inno nazionale sono indegne. Il leader del M5S è un anti-italiano. Non possiamo permettere che in Europa vada chi calpesta cosi’ l’onore e la reputazione del nostro paese. Per questo un voto al M5S è un voto contro l’Italia», dice il portavoce nazionale del Ncd, Barbara Saltamartini, cui fa eco Fabrizio Cicchitto: «Grillo si è dato la zappa sui piedi dicendo a Napoli che anche lui ha fischiato l’inno. Ha dimostrato di essere un poveretto, la parodia di Masaniello alla caccia di qualche voto. Il suo sogno è quello di imitare ‘a carogna rispetto alla cui visibilità quel giorno allo stadio ha provato invidia», è la conclisione dell’esponente del Ncd.