I centri sociali contestano Salvini: «Siamo tutti clandestini». E la Lega ringrazia…
Volevano dargli schiaffi e hanno finito per fargli un grande regalo. Perché con l’invasione degli immigrati, le coste diventate terra di conquista, migliaia di arrivi al giorno, urlare che “siamo tutti clandestini”, riprendendo lo slogan della Kyenge e dei buonisti, è un autogol senza precedenti. Protagonisti sono i militanti dei centri sociali, che hanno inscenato la solita contestazione, quella che serve per finire sui giornali. Nel mirino, Matteo Salvini, a Locorotondo.«Ma cosa vuol dire?», si chiede sulla sua pagina Facebook lo stesso segretario della Lega Nord. Nulla. Lo racconta sulla sua pagina Facebook lo stesso Salvini che, dopo aver partecipato a un incontro a Taranto, era a Locorotondo dove dicono che sia stato accolto da lanci di uova verso il palco. «Uova? No – ha detto Salvini – delle uova non mi sono accorto, è possibile però che le abbiano lanciate». «Sono arrivati – ha aggiunto – e hanno iniziato a gridare bastardi, buffoni, srotolando il loro striscione. Peccato perché la piazza era piena. Hanno rotto i co… alla gente che era lì per ascoltare». «A questo punto – ha raccontato Salvini – abbiamo concluso e sono andato via». Sdegnato contro i meridionali? Nemmeno per idea. «Mi dispiace molto che Salvini sia stato contestato a Napoli, Taranto e Locorotondo – ha detto Adriana Poli Bortone, presidente di io Sud e membro dell’ufficio di presidenza di Fratelli d’Italia-An – noi pugliesi e meridionali in generale siamo e saremo sempre ospitali, con tutti. Per questo – ha continuato – lo invito volentieri, in questa campagna elettorale, a venire a Lecce per fare un convegno. Potremmo parlare non solo dell’euro, ma anche della proposta di Miglio, accantonata purtroppo dalla Lega Nord, di istituire le cinque macroregioni e anche della difesa dell’Ilva ad oltranza che i membri della Lega hanno fatto in Parlamento nella scorsa legislatura». Di sicuro non ci sarà chi urla a favore dei clandestini. Perché i nipotini della Kyenge sono pochi e militano nei centri sociali.