Il complotto svelato da Geithner ha solo una caratura letteraria. Così dice il governo…
Una caratura più letteraria che storica. Quindi niente iniziative. Non sapendo che pesci pigliare e cercando di non far innervosire l’ottuagenario inquilino del Colle, il buon Renzi, spedisce alla Camera il sottosegretario Scalfarotto che con quel suo solito sorrisetto compiaciuto spiega come sulla vicenda Geithner «non appare opportuno a questa Presidenza del Consiglio, in questo momento, assumere particolari iniziative». «Si tratta di una vicenda – conclude – che ai nostri occhi appare avere una caratura più letteraria che storica in questo momento». Insomma, l’esecutivo non solo non ha alcuna intenzione di approfondire la questione sollevata dall’ex ministro del tesoro di Obama, ma la derubrica: un racconto frutto della capacità letteraria dell’autore, non l’emergere di una clamorosa notizia! Se non ci fosse da inquietarsi ci sarebbe da ridere. Ma, per l’appunto, il tentativo di Scalfarotto di sminuire il fatto si scontra con la realtà. E con la forza delle rivelazioni provenienti da oltreoceano. Così la forzista Deborah Bergamini rispedisce al mittente quelle strampalate conclusioni. «Sui fatti del 2011 – chiosa in una nota la responsabile comunicazione di FI – di “letterario” c’è solo l’atteggiamento del Governo: il voler passare oltre, rifiutando di indagare sulla verità a beneficio della democrazia, infatti, ricorda don Abbondio». Ma che l’ordine sia di mettere la sordina alla vicenda lo ribadisce pure il sottosegretario alla Presidenza Del Rio che, intervistato da Telecamere, si dichiara contrario all’istituzione di una commissione d’inchiesta e spiega di essere rimasto «molto stupito» da quanto scritto da Geithner. Dopodichè prova a liquidare il tutto con un «Berlusconi non era amato da tutte le Cancellerie, ma anche Renzi non lo è». Naturalmente Forza Italia non molla la presa. Il capogruppo Brunetta anzi, parte lancia in resta contro Giorgio Napolitano accusando il presidente di avere ispirato l’articolo del Corriere della Sera contrario all’istituzione della suddetta Commissione. E ci va giù duro anche Maurizio Gasparri che insiste per la commissione d’inchiesta e parla senza mezzi termini di un vero e proprio «attentato alla Costituzione realizzato da molti politici italiani». «Monti, Letta, Renzi e Napolitano – conclude il vicepresidente del Senato – sono stati la rovina dell’economia italiana. Ci metto anche il presidente della repubblica che non se la può con una dichiarazione ridicola» come quella sulle rivelazioni di Geithner.