La corsa di Achille Totaro (FdI) per strappare Firenze ai renziani: «Il mio slogan? Prima vengono i fiorentini…»

3 Mag 2014 15:59 - di Desiree Ragazzi

«A Firenze purtroppo non c’è più né centrodestra né centrosinistra. Ormai è la città di Denis Verdini e Matteo Renzi che hanno accordi molto forti sulle riforme costituzionali ed elettorali. Poi c’è Alfano che con il suo Nuovo centrodestra sta con Renzi al governo». Achille Totaro, candidato sindaco a Firenze, sostenuto da Fratelli d’Italia e dalla lista Alleanza per Firenze, corre per strappare l’egemonia dei renziani sulla città. La sua è una corsa contro un sistema radicato che ha ormai superato i vecchi steccati ideologici. «Tutti insieme votano le leggi a Roma e, in teoria, a Firenze dovrebbero essere su fronti contrapposti. Non è così – attacca Totaro – e la mia è l’unica candidatura alternativa a questo sistema di potere che va al di là della politica».

Qual è il clima che respira in questa campagna elettorale?

È difficile,  viviamo in un regime, prima c’erano i comunisti ora ci sono i renziani. Perché racconto la verità su Firenze mi chiamano fascista… Io vengo da una lunga militanza nella destra e le difficoltà non mi scoraggiano. Prima ci dicevano “avete ragione per quello che dite, ma se voto per voi il mio babbo si rivolta nella tomba”. E ora io dico loro: “Se i vostri nonni sapessero per chi votate si rivolterebbero due volte nella tomba, perché la politica non esiste più… ora ci sono gli affaristi scesi in politica”.

Questa è la città di Renzi, il rottamatore, il riformatore, il presidente del Consigliooggi qual è il vero volto di Firenze?

Firenze, al di là della propaganda di Renzi, è una città che ha problemi di degrado, viabilità, di dissesto stradale e, soprattutto,  di sicurezza. Qui ci sono molti laboratori tessili abusivi come a Prato, venditori abusivi e criminalità diffusa con furti in appartamento e tanto accattonaggio. Non solo, molti vivono nella illegalità ma beneficiano dei vantaggi del Comune. Per esempio, i cittadini pagano le tasse, ma se hanno problemi gravi e chiedono la casa popolare le istituzioni gli sbattono la porta in faccia e si vedono superati nelle graduatorie da chi non è in regola. Tutto ciò è inaccettabile.

… allora qual è la strategia per invertire questo trend negativo?

La cittadinanza è fatta di diritti, ma anche di doveri. Per questo motivo è giusto che i fiorentini che per anni hanno contribuito allo sviluppo della città, pagando le tasse comunali, abbiano una corsia preferenziale rispetto a chi proviene da altri luoghi nell’assegnazione di sostegni sociali quali le case popolari, i contributi per gli asili nido e gli affitti. Non è razzismo il nostro. Prima vengono i cittadini di Firenze che hanno pagato per anni le tasse. E anche gli stranieri che si sono integrati e pagano le tasse. Questi sono i cittadini di Firenze. Prima loro, poi gli altri. Basta col buonismo mieloso della sinistra che antepone chi non è in regola e chi accampa diritti superiori ai cittadini.

Qual è il suo slogan?

Prima i cittadini di Firenze. Bisogna difendere la città dal degrado e dalla criminalità diffusa, perché Firenze non è più la città dei nostri babbi.

Il commercio è stato messo in ginocchio da tasse e balzelli…

Fosse solo quello… Grazie a Renzi le attività commerciali e artigianali sono scomparse dal centro storico. Il loro posto è stato preso da negozi etnici e da multinazionali che nulla hanno a che vedere  con la storia e la tradizione della città.

La spending review rientra nel suo programma?

Certamente. È importantissimo eliminare le spese eccessive. Renzi nei cinque anni di presidente della Provincia ha speso 50 milioni di euro in spese varie: viaggi all’estero, attività di promozione e società che gestivano la sua immagine. Grazie a questo sistema è riuscito a diventare sindaco. E usando gli stessi metodi quando era prima cittadino  è arrivato a Roma. Renzi ha gestito  la sua immagine coi soldi pubblici. Tagliando queste spese si possono abbassare le tasse, almeno quelle comunali. Ma soprattutto punto a scardinare il sistema…

In che senso?

Il nostro obiettivo è quello di colpire il mondo degli affari che circola dietro la politica. A Firenze si è costruito il teatro dell’Opera, costo iniziale 80 milioni di euro. Alla fine costerà 300 milioni. Sono opere che non servono ai fiorentini,  ma che sono state utilizzate solo a fini propagandistici.

Ma qualcosa Renzi per la città l’avrà pure fatta…

Mi riesce difficile trovare qualcosa di concreto. Anzi se proprio vogliamo dirla tutta durante tutti i suoi anni di amministratore ha fatto solo due cose: ha abbattuto la pensilina vecchia di fronte alla stazione e ha chiuso piazza Duomo.  Mi sembra un po’ pochino… A Firenze l’ha passata liscia, ma facendo così poco a livello nazionale non credo avrà lo stesso risultato.

 

 

 

 

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