Marine Le Pen seduce la Francia. Il Front National sfonda con il 25 per cento. Umilitato Hollande
Un trionfo, un terremoto blu che ha scioccato l’opinione pubblica internazionale mandando in tilt le rotative dei giornali di mezzo mondo. Marine Le Pen ha centrato l’obiettivo: il Front National è il primo partito francese con il 25 per cento di voti e la sinistra di François Hollande è al suo minimo storico (un misero 13 per cento) dietro all’Ump “fermo” al 20 per cento. “Hollande umiliato davanti agli occhi dell’Europa”, è il titolo de le Figaro. Soltanto cinque anni fa, alle scorse europee, il partito fondato da Jean-Marie Le Pen nel 1972 non era andato oltre il 6 per cento. «Il popolo sovrano ha ripreso in mano il suo destino – ha detto la figlia d’arte dal quartier generale di Nanterre – e i francesi hanno detto nel modo più chiaro possibile che non vogliono più essere governati dagli oligarchi di Bruxelles. È una vittoria storica per il Front National, ma soprattutto per la Francia». Una vittoria ampiamente prevista nei sondaggi, ma non in questi termini. Finora il miglior risultato (17,9 per cento di voti) risaliva alle ultime presidenziali del 2012 da allora, una volta conquistato il timone del partito nel 2011, la Le Pen ha sedotto il cuore dei francesi portando avanti un’intelligente operazione di dédiabolisation, di sdoganamento dall’immagine mediatica ereditata dall’anziano padre, accanto a lei ad attendere il verdetto sperato. Il nuovo Front National, sdoganato dalla vulgata di partito xenofobo e razzista, ha saputo parlare alla Francia profonda, alle classi più popolari della provincia, agli operai, ai giovani, puntando sulla rinascita dell’identità nazionale, la sovranità monetaria dai burocratici di Bruxelles e una nuova idea di Europa. Oltre il 30 per cento degli “under 35” ha scelto il Fronte, il 43 per cento degli operai ha optato per il movimento della le Pen che è riuscito ad archiviare il tradizionale bipolarismo francese aprendo la stagione della “terza via”. Già nelle comunali di marzo il partito aveva riscosso un enorme successo, imponendosi in undici municipalità, nonostante un sistema elettorale che non premia il “terzo incomodo” rispetto alla sinistra e alla destra. All’indomani del tracollo elettorale della gauche di governo il primo ministro, Manuel Valls, che ha escluso lo scioglimento dell’Assemblea nazionale come chiesto invece da Marine Le Pen, minimizza lo schiaffone. «Non sono stato sorpreso dal voto delle europee, perché da tempo il nostro paese vive una crisi di identità», ha detto. Monsieur le president, invece, non parla, dal suo entourage fanno sapere che sta meditando sull’opportunità di esprimersi davanti ai francesi. «Non ha ancora deciso», dicono dallo staff presidenziale che conferma la convocazione mattutina del Gabinetto di crisi all’Eliseo con Hollande, il premier e diversi ministri per esaminare le conseguenze del voto, che per la prima volta nella storia ha issato il Front National di Marine Le Pen al primo posto.