Primarie a destra, nuovi consensi. Alfano prova a riagganciare Berlusconi e Fini annuncia il ritorno…

31 Mag 2014 10:04 - di Redattore 92

«L’alleanza tra Forza Italia e la Lega? La contraddizione parla da sé: un partito membro del Ppe che si precipita a cercare accordi con la variante italiana del lepenismo. Penso alle enormi praterie che si aprirebbero per il Nuovo centrodestra, se fossi così cinico da volerne approfittare». Lo afferma il leader del Nuovo centrodestra, Angelino Alfano, in un’intervista alla Stampa in cui propone «una coalizione popolare italiana che rimetta in gioco i moderati, ma che non sia una somma di sigle e abbia un programma». Il precedente, rileva, è la «Coalicion Popular della Spagna post-franchista». «Sono rimasto molto colpito dal discorso di Renzi alla direzione Pd. Lui ha perfettamente compreso che, se vuole consolidare il 41%, deve cambiare prospettiva e assorbire al proprio interno un centro, una destra e una sinistra, dai liberali di Scelta civica a una porzione di Sel«, dice Alfano. «Non a caso ha parlato di un partito della nazione: nazione è concetto di destra, mai un leader della sinistra si era avventurato così in là». «Bisogna rimettere in gioco tutti. Compresi quanti, dentro Scelta civica, non desiderano aderire al Pd. Comprese le aree, dall’Udc ai Popolari per l’Italia, con cui abbiamo condiviso la battaglia europea», spiega Alfano, che invita Forza Italia a non fare «scelte lepeniste». Rispetto alle alleanze passate, «Bossi aveva a che fare con Fi al 29% nel 2001 più An al 13, e con il Pdl al 39% nel 2008. Guidavamo noi. Adesso la debolezza di Fi è tale che rischia di trasformare la Lega nell’autista». Con Berlusconi, «in questa fase è bene privilegiare il confronto pubblico delle idee», aggiunge Alfano. «Nel frattempo, magari, una moratoria degli insulti personali da parte dei giornali di famiglia sarebbe di qualche aiuto».

La fibrillazione nel centrodestra registra il ritorno in campo anche di Gianfranco Fini. «Nel prossimo futuro sarò più presente nel dibattito politico», ha detto l’ex presidente della Camera nel corso di un convegno a Bari. Fini ha annunciato l’intenzione di dare vita a «una destra molto diversa da quella che c’è attualmente. Perché io ho una concezione di una politica di destra che non è rappresentata in questo momento nel panorama politico». Alla vigilia del voto per le europee, in un’intervista a La Stampa l’ex leader della destra italiana aveva annunciato il suo voto per “Scelta europea”, formazione composta dagli ex montiani, dal movimento di Oscar Giannino e del Centro democratico di Bruno Tabacci. A Scelta europea, che si è fermata allo 0,9 per cento, non è però bastato il voto di Fini per evitare il flop elettorale.

Sul fronte delle primarie, aumentano i consensi alla proposta lanciata dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Sul Messaggero, anche Renata Polverini si dichiara favorevole: «Ci vuole uno sforzo di modernizzazione. Dovremmo imparare dai nostri errori e dai successi altrui. Le primarie ci possono avvicinare agli elettori e darci l’occasione di spiegare i nostri programmi», sostiene la deputata di Forza Italia.

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