Processo choc alla “Medea” americana che uccise i due figli perché «erano insolenti»

6 Mag 2014 21:11 - di Gabriele Alberti

Parlare di follia è poco per un duplice infanticidio che ha scioccato l’America e non solo. I due ragazzi erano diventati insolenti, sfacciati, sparlavano alle spalle. E tornavano tardi la sera. Queste le “ragioni” con cui una donna di 53 anni ha motivato durante il processo a Tampa, in Florida, il suo folle gesto: l’uccisione a colpi di pistola, nel 2011, dei due suoi figli. Due teenager – un maschio di 13 anni e una ragazza di 16 – colpiti a sangue freddo. Non durante un litigio, ma in situazioni di ordinaria quotidianità. Una storia agghiacciante, non figlia di un disagio sociale, ma accaduta in una famiglia “bene” della città e per questo imperscrutabile, inspiegabile. Una vicenda che nasce in una “normalità” inquietante, una storia che turba i sonni di tanti americani che seguono ora in tv le vicende processuali di Julie Schenecker, ripresa dalle telecamere davanti ai giudici e praticamente irriconoscibile rispetto alle immagini di tre anni fa. Una donna distrutta come la famiglia che ha brutalmente cancellato con la calibro 38 che teneva in un cassetto.

Una famiglia apparentemente tranquilla quella dei Schenecker. Il marito, Parker Schenecker, è un ufficiale dell’esercito americano e il giorno dell’omicidio si trovava in Medio Oriente. Calyx, la figlia, era una giovane promessa della corsa campestre. Mamma Julie era orgogliosa di lei, come dimostra anche un commento a una foto della ragazza trovato su Facebook:“That’s my baby! Doin’ something I could never do-3.2 miles!!”. Beau, il figlio di appena 13 anni, frequentava l’equivalente della nostra terza media e anche lui era uno sportivo, con una grande passione per il calcio. Il giorno dell’omicidio Julie stava proprio accompagnando il suo secondogenito al campo di calcio per gli allenamenti quando, ad una risposta sfrontata del ragazzo, ha impugnato una pistola calibro 38 acquistata qualche giorno prima e gli ha sparato due colpi alla testa. La donna è quindi rientrata a casa, dove c’era la figlia che studiava davanti al computer, e le ha sparato un colpo in pieno volto. La scoperta del delitto  avvenne grazie alla mamma di Julie (la nonna delle vittime). Una follia legata non solo ai probabili disturbi mentali della donna, ma anche a un fenomeno che negli Stati Uniti appare oramai fuori controllo: l’enorme diffusione delle armi da fuoco nelle case degli americani.

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