Ridicolo: esaltano Renzi perché faceva bene l’arbitro di calcio. Un po’ di serietà, per favore

31 Mag 2014 16:49 - di Antonio La Caria

Pratico, intelligente, preparato. Si parla di Renzi e tutti dicono «tanto di cappello». È bravo, bello, buono, magico, miracoloso. Sa fare tutto. Quando Renzi partecipava ai quiz… Quando Renzi aveva la fidanzatina… Quando Renzi era arbitro… Ora persino di questo si parla, delle grandi virtù del Matteo con il fischietto in bocca. La sceneggiata continua, con tutti i giornali stesi a tappetino davanti al nuovo salvatore della patria. Ecco dunque snocciolate le sue doti (con qualche difetto) in pantaloncini corti: «Fermezza impressionante, è uno che sa farsi rispettare. Atleticamente però è lento: e non ha cambio di passo». Lo si legge nel rapporto stilato su di lui da un commissario dell’Aia, che in quel pomeriggio del marzo 1994 non sapeva di essere chiamato a giudicare l’uomo destinato un giorno ad arrivare a Palazzo Chigi. Il commissario analizzò ogni caratteristica del futuro premier in un linguaggio vagamente burocratico («ha ottima predisposizione all’attività intrapresa e ottimo carattere. Riesce a instaurare un eccellente rapporto con calciatori e accompagnatori») ma efficace dei dirigenti delle giacchette nere. Guarda caso il rapporto – che sembra quasi un Vangelo – diventa entusiastico: «È un ragazzo pratico e intelligente che sa farsi rispettare senza forzature. Tecnicamente è preparato, sul piano disciplinare e comportamentale va benissimo. Ha un ottimo carattere, poi. È un arbitro affidabile, può già salire di categoria: e dopo la dovuta esperienza può andare anche oltre». Nessuna ironia, naturalmente, non c’è un commento di un giornale “amico” che sia ironico. Mai – se non in un unico caso, quello di Monti – un premier ha avuto tanta stampa dalla sua parte, pronta a costruire l’elogio quotidiano, con impegno, per rendere positiva l’immagine del protetto. Perché di questo si tratta, Renzi ha la strada spianata dalla disinformazione battezzata, cresciuta e invecchiata a sinistra. Qualcuno provi ad immaginare se a partecipare come concorrente a un quiz televisivo, a essere ospite d’onore di Amici della De Filippo e ad aver fatto l’arbitro fosse stato Berlusconi. Sarebbe stato uno scandalo internazionale. E sarebbe stato raccontato con il solito veleno. Ma Renzi è Renzi. Almeo fino a quando finirà l’amore.

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