Scandalo Expo, il governo getta acqua sul fuoco: «Non è una nuova tangentopoli, non servono nuove norme»
«Nuove norme sugli appalti? Non servono. Nel passato, sbagliando, abbiamo immaginato di combattere le corruzione, complicando le norme. E invece la corruzione si combatte seguendo una strada opposta, quella della Francia e della Germania. Puntando, come faremo, su tre leve: massima trasparenza di tutti gli atti amministrativi; semplificazione; professionalità degli amministratori, da premiare in base ai risultati». Minimizza, getta acqua sul fuoco, tenta di ridimensionare il ruolo del Pd il sottosegretario Graziano Delrio, in un’intervista alla Stampa. Secondo Delrio, l’inchiesta della magistratura, “non creerà assolutamente problemi, ma invece aiuterà Expo. Rispetteremo i tempi: l’Italia non è quella delle persone arrestate e vincerà la sfida”. Sulle misure prese dal governo dopo gli arresti, Delrio spiega: «Abbiamo già preso l’impegno di una task-force a palazzo Chigi, che continuerà il lavoro di coordinamento e di supporto con più forza di prima. Mi pare – osserva quindi il sottosegretario – che in questo momento e per questo tipo di problemi, il pericolo non stia nei partiti. Nei primi commenti invece si tende ad enfatizzare il precedente di Tangentopoli, ma se sbagli analisi, sbagli anche i rimedi. In questo caso stiamo parlando di aziende, di consuetudini, di favori fatti tra persone che hanno interessi di tipo diverso da quelli della politica, che a sua volta deve però vigilare». E Prio Greganti? Se l’è scordato, anzi, neanche gli hanno fatto la domanda…