Sciopero Rai contro i tagli del governo, Gasparri: «È più che giustificato. La strategia di Renzi è rozza»
Toni sempre più accesi contro la sforbiciata del governo alla Rai. I sindacati hanno proclamato uno sciopero e una manifestazione per l’11 giugno a Roma contro i tagli giudicati drastici e incostituzionali e il governo ha replicato che l’intervento da 150 milioni non si tocca. Una situazione imbarazzante per il Pd che cerca di difendere Renzi senza però riuscirci. Dall’opposizione Maurizio Gasparri va all’attacco. «Lo sciopero della Rai – dice il vicepresidente del Senato – è più che giustificato. Il governo Renzi ha una strategia rozza. Costringe la Rai a svendere pezzi pregiati, come le torri di trasmissione». Togliere 150 milioni alla Rai senza ridurre il canone e senza alcuna garanzia di una vera lotta agli sprechi, prosegue Gasparri, «vuol dire mettere in ginocchio il servizio pubblico e lavorare di fatto per la concorrenza internazionale. Murdoch sta fondendo le sue tv di Italia, Inghilterra e Germania creando un colosso capace di mega investimenti. Nel governo sul tema Rai ci sono solo incompetenti. Si vuole spingere la Rai a essere più presente nelle tecnologie moderne? Giusto. Allora si imponga l’uso di almeno 150 milioni per investimenti nei new media. Ma togliere soldi e chiedere più investimenti è palese contraddizione e prova di malafede. La verità è solo una: la destra difende pluralismo e servizio pubblico, la sinistra li cancella. Capisco che questa verità imbarazzi i soliti bugiardi. Ma così è».