Sul “golpe” per eliminarlo esplode l’ira di Berlusconi: «L’avevo sempre detto, la regia era tedesca…»
«È la conferma di ciò che ho sempre sostenuto che c’è stata una precisa volontà di togliere di mezzo un premier democraticamente eletto che difendeva gli interessi del suo Paese e contrastava gli interessi sbagliati della Germania. Nel 2011 c’è stato un attacco a Silvio Berlusconi e alla sovranità e autonomia dell’Italia». Così l’ex premier al Tg5 dopo le clamorose rivelazioni giunte da Washington. L’ex ministro del Tesoro americano, nel suo ultimo libro, parla infatti di un complotto europeo per far cadere il governo Berlusconi che sarebbe stato prospettato agli Stati Uniti e del rifiuto di Barack Obama di sporcarsi le mani del sangue di Berlusconi. E il “no comment” della Casa Bianca suona in effetti come una conferma implicita di una denuncia che mette sostanzialmente nel mirino la Bce e le cancellerie di Berlino e di Parigi per il programma di austerity imposto all’Italia con gli effetti che si conoscono. Berlusconi ha spiegato di essere al corrente dell’operazione (più volte denunciata come un colpo di Stato) e ha riconosciuto al presidente americano di essersi comportato con correttezza nel cruciale G20 che dette il via alla sua caduta. Forza Italia al completo chiede una commissione d’inchiesta e una risposta in Parlamento del premier, Angelino Alfano non la esclude e, tranne il Pd, il resto delle forze politiche ritiene che Renzi dovrebbe chiedere agli Stati Uniti più chiarezza. Nel Pd, particolarmente irritante, dato il suo ruolo di responsabile della Farnesina, la replica di Federica Mogherini. «Non ci tornerò sopra: è una questione che riguarda il passato», taglia corto la responsabile della Farnesina. «Oltre all’evidente gravità, sorprende la leggerezza delle affermazioni rilasciate a Washington dal ministro degli Esteri – attacca da Forza Italia Altero Matteoli – la quale peraltro dimentica come Renzi sia presidente del Consiglio senza un mandato popolare e che, invece, il governo Berlusconi era stato indicato dagli elettori con un’ampia maggioranza. Attendiamo che il ministro, se può, chiarisca le sue incredibili parole e soprattutto chiediamo al presidente del Consiglio se le condivide». Per adesso, a rispondere è solo Bruxelles: dalla Commissione Ue rimpallano la responsabilità a Washington. «Geithner si è riferito a qualcuno altro, certamente non alle istituzioni Ue, non a Barroso, Van Rompuy o Rehn», replica il portavoce di Barroso aggiungendo che, in particolare a Cannes, «hanno difeso l’indipendenza dell’Italia» e «non volevano che andasse sotto amministrazione controllata, come invece chiedevano gli Usa». Intanto il presidente dei deputati azzurri, Renato Brunetta ha inviato una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano sollecitandolo a «operare perché la dignità nazionale e la sovranità italiana siano riscattate attraverso un completo chiarimento di queste vicende e l’individuazione dei responsabili di questa macchinazione che umilia la democrazia e il popolo italiano». Dal Colle, per ora, nessuna risposta.