Un altro sabato a rischio violenza per la Capitale: piazza Navona “concessa” all’ultrasinistra

17 Mag 2014 10:38 - di Redazione

Un altro sabato a rischio violenza e incidenti per la Capitale. A surriscaldare il clima metropolitano e mandare in tilt traffico e pazienza dei romani sarà il corteo pomeridiano promosso dai Cobas e dai cosiddetti “movimenti dell’Acqua” al quale ha aderito la sempreverde rete dei militanti dell’estrema sinistra, in prima fila il centro sociale Acrobax tra i più duri della città, che non si fanno pregare se c’è da mettere a soqquadro la città dietro lo scudo della protesta sociale. «Una decisione profondamente sbagliata, quella di concedere piazza Navona – commenta Maurizio Gasparri di Forza Italia – perché ci sono piazze interdette anche ai partiti politici per rispettarne le caratteristiche e il decoro. Come si fa ad aprirle a sette di assatanati, come sono quelli che sfilano con i Centri sociali? Non capisco questa decisione: si tratta di un sabato, con la città piena di turisti. Non si può dare piazza Navona a questa gente – insiste Gasparri – che in tante occasioni come questa ha assunto comportamenti repellenti. Mi pare uno spot anti-Roma e anti-turismo. Spero che al corteo non vada pure “Genny ‘a carogna”».
I bersagli, come da copione, spaziano a 360 gradi: dietro il richiamo del controsemestre popolare e la tutela dei “beni comuni”, alias okkupazioni, c’è la guerra alla privatizzazione dell’acqua e alla politica di austherity imposta dall’Europa ma anche le grida dei No Tav e dei No Muos. Il corteo (previste 20mila persone) partirà da piazza della Repubblica fino a raggiungere piazza Navona nel cuore della Roma politica, dopo aver attraversato via Cavour, via dei Fori Imperiali e piazza Venezia. Un risultato simbolico per gli antagonisti che dopo ore di trattative «estenuanti» in questura hanno vinto il primo round “con gli sbirri” riconquistando la storia piazza barocca dopo cinque anni di assenza. L’allerta per gli incidenti è massima: particolare attenzione sarà riservata alle vie e alle piazze del centro storico interessate dal passaggio dei manifestanti, soprattutto nelle vicinanze delle sedi istituzionali e di governo, con operazioni di bonifica e rimozione di cassonetti e auto sospette lungo l’itinerario. Come sempre tutte le strade limitrofe al corteo verrano chiuse al traffico, blindati ministeri e uffici pubblici, sigillati i tombini. Non ci saranno invece le telecamere tascabili a riprendere i manifestanti perché il Viminale deve ancora varare il regolamento con le “regole d’ingaggio” per non violare la privacy. Non mancheranno i soliti volti coperti con i passamontagna e la consueta favoletta del “giorno dopo” sugli infiltrati che hanno rovinato la festa pacifica dei manifestanti per giustificare spranghe, incendi e guerriglia urbana. «Quella che porteremo in piazza – spiega il segretario nazionale del Cobas, Piero Bernocchi – è una grande alleanza sociale, sindacale e politica, che raggruppa i movimenti e le strutture in lotta in questi ultimi mesi e che manifesterà contro le disastrose politiche imposte dall’Unione Europea e applicate in Italia da tutti gli ultimi governi e ora dal nuovo Grande Imbonitore Renzi, che ha raccolto la staffetta del berlusconismo, avviando una nuova stagione di privatizzazione e mercificazione dei Beni comuni».

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