Un film di amore gay proiettato nella scuola media: qualcuno ascolti la rabbia dei genitori
A scuola proiettano un film. Gli alunni delle medie sono contenti, qualche ora di lezione in meno, niente storia o matematica, ci si rilassa un po’ insieme ai compagni di classe, qualche battuta, qualche risata e anche qualche rimprovero, «fate silenzio». Chissà, sarà un film comico o magari rifanno vedere il Gladiatore, che resta una pellicola capace di affascinare le giovanissime generazioni. Macché, la sorpresa c’è e lascia di stucco: è la storia di un padre che lascia la famiglia per andare a vivere con un altro uomo. In sostanza, una storia d’amore gay. La scusa è sempre la stessa: quella strana, incredibile e incomprensibile educazione sentimentale, che professori e presidi (di sinistra) si ostinano a voler insegnare a scuola, dalle favole gay raccontate alle elementari alle lezioni di sesso orale fatte al liceo. L’ultima, quella del film gay, è accaduta in una scuola media di Treviso e ha fatto infuriare i genitori che sono scesi sul piede di guerra e si sono rivolti al sindaco, Giovanni Manildo, per esprimere la loro rabbia: «Alle medie è troppo presto per conoscere il mondo omosessuale», hanno detto, «e i ragazzi, prima di sapere che un uomo può stare con un altro uomo, devono essere preparati». «Non siamo persone omofobe – hanno precisato i genitori in una lettera al primo cittadino di Treviso – ma pretendiamo di essere almeno messi al corrente in anticipo di certi contenuti. Avremmo voluto ci fosse stata una discussione preventiva, sarebbe stato necessario un filtro». Invece nulla di tutto questo è avvenuto. La Tribuna di Treviso riferisce che il filmato è stato proiettato, durante le lezioni, per le terze medie, senza tenere conto che «non tutti gli adolescenti sono ancora pronti ad affrontare simili tematiche». Cosa che, in ambito scolastico, negli ultimi tempi non sembra essere tenuta in nessuna considerazione. Si contrabbanda per educazione sentimentale un programma che insegna che si possono avere genitori dello stesso sesso e che le famiglie (cosa che quasi sempre terrorizza i bambini) si possono sfasciare anche per questo, oltre che per il fatto che tra mamma e papà l’amore non c’è più. Sarebbe il momento di mettere uno stop a queste iniziative perché il bene dei minori non può essere sacrificato sull’altare degli interessi politici della sinistra.