Da Albertazzi a Benvenuti, l’omaggio al padre nobile della destra. Ma pesa l’assenza della Boldrini
Una Sala della Regina piena, alla Camera, per il ricordo di Giorgio Almirante, per i cento anni dalla nascita. L’appuntamento è stato «il primo di carattere nazionale», come ha spiegato Giuliana de’ Medici, anticipando che altri se ne svolgeranno nelle città simbolo per la storia del segretario del Msi: Trieste, Napoli, Palermo, Torino. All’incontro erano rappresentante tutte le generazioni dei dirigenti della destra italiana, dal decano Franco Pontone a Altero Matteoli da Gianni Alemanno, Maurizio Gasparri, Ignazio La Russa fino a Giorgia Meloni. E ancora, tra gli altri, Fabio Rampelli, Carlo Ciccioli, Aldo Di Biagio, Domenico Gramazio, Giulio Maceratini, Gustavo Selva, Marco Marsilio. Una comunità che oggi, come ha ricordato Gennaro Malgieri, è dispersa, ma che non ha voluto mancare l’occasione di ricordare il suo padre nobile. E che non si è ritrovata sola in questo ricordo. «In sala vedo molti amici e non vorrei fare torto a nessuno dimenticando qualche nome», ha detto il moderatore, Enzo Iacopino, citando solo due fra i molti nomi noti presenti: «Giorgio Albertazzi e Nino Benvenuti, che non hanno mai risentito delle maree». Eppure, tra le tante presenze, c’è stata anche un’assenza che ha amareggiato, anche perché non è stata sostituita nemmeno da un messaggio di saluto come avvenuto per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «Gravissima», l’ha definita la Meloni, sottolineando come l’assenza anche solo di qualche parola di saluto denunci lo scarso senso istituzionale della presidente della Camera. «Laura Boldrini non ha portato il saluto al convegno su Almirante alla Camera. Non ne era degna. Comunque ha sbagliato», è stato poi il tweet di Maurizio Gasparri, mentre è stato Gianni Alemanno a sottolineare come ci sia stata comunque la lettera di Napolitano a rappresentare «un importantissimo riconoscimento del valore istituzionale e democratico dell’opera di Almirante». «Ne prendano atto tutti coloro che si ostinano ancora oggi a demonizzare la figura dello storico segretario del Movimento Sociale Italiano», ha proseguito Alemanno, sottolineando che «dopo le parole del presidente Napolitano diventa difficile per chiunque negare i giusti riconoscimenti che debbono essere tributati, a cominciare dall’intitolazione di una strada nella città di Roma, alla memoria di Giorgio Almirante».