Da Roma ladrona a Europa ladrona: il voltafaccia di Borghezio
Solo i cretini non cambiano idea. Sarebbe meglio, però, che lo facessero per convinzione e magari mantenendo un briciolo di coerenza con il passato, specie se recente. Anche il rude Mario Borghezio da pochissimi giorni si può arruolare a pieno titolo nell’esercito di quelli che… cambiano idea. “Da “Roma ladrona” a “Roma Caput mundi”, però la piroetta è a dir poco acrobatica e sospetta, visto che non sembra dettata da ragioni proprio ideali. L’europarlamentare del Carroccio uscente, infatti, potrà nuovamente sedere a Strasburgo come eletto nel collegio dell’Italia centrale che comprende anche il Lazio, e dunque i “terroni” della Capitale da sempre considerata da superMario un covo di scandali e parassiti. Non proprio amato dai romani, con i quali ha cercato un feeling tardivo in campagna elettorale, Borghezio oggi dovrebbe ringraziarli visto che, per la rinuncia di Matteo Salvini che ha optato per un altro collegio, saranno proprio i “ladroni capitolini” a pagargli lo stipendio. Solo due anni fa, con la Lega al centro degli scandali, durante la Notte per le scope, la serata dell’orgoglio leghista che si è svolta a Bergamo, rispondendo a chi gli urlava “siete uguali a quelli che combattete” rispondeva con delicata ironia “Andate a prenderlo in culo. Noi non siamo come Roma ladrona”. Ora che i cittadini romani gli consentono di “sbarcare” il lunario, Borghezio, assurto in passato alle cronache nazionali per la sobrietà del linguaggio («Noi ai clandestini bastardi gli diamo il mille per mille di calci in culo con la legge Bossi-Fini»), ha modificato brand e slogan: da “Roma ladrona” a “Europa ladrona, Roma non perdona!”. E i romani? Chissà.