Forza Italia insiste: accordo sull’Italicum. Il Ncd: elezione diretta del Senato. FdI contro le liste bloccate
«L’accordo resta sull’Italicum e siamo pronti ad approvarlo al Senato nei tempi previsti». Paolo Romani capogruppo di Forza Italia al Senato conferma che in tema di riforme l’intenzione degli azzurri è quella di procedere secondo gli accordi e se arrivano le risposte del governo non c’è nessun problema ad andare in aula il 3 luglio. «Forza Italia – ha aggiunto Romani – ha assunto fin dall’inizio un ruolo determinante nel percorso riformatore, con responsabilità e attenzione ma non privo di senso critico. La legge elettorale, parte integrante di questo processo volto alla governabilità del Paese, ha visto l’approvazione alla Camera proprio grazie a voti decisivi di Forza Italia». Il dibattito è accesso e proprio nella giornata in cui Renzi ha incontrato il M5s bocciando la proposta del “Democratellum”, il Nuovo centrodestra ha presentato un sub-emendamento agli emendamenti dei relatori alle riforme che rilancia l’elezione diretta del Senato. Il capogruppo in Senato Maurizio Sacconi ha però assicurato che Ncd non “intende frenare” il cammino delle riforme. Ncd, ha riferito ai cronisti, ha presentato complessivamente sedici sub-emendamenti (più due a titolo personale di Antonio D’Alì ed uno di Ulisse Di Giacomo), che riguardano l’obbligo di commissariamento di Comuni e Regioni che richiedono risorse aggiuntivo dallo Stato, e l’incandidabilità di sindaci o presidenti di Regione che portano in dissenso gli Enti territoriali da loro guidati (il cosiddetto fallimento politico). Ma soprattutto Ncd , con due emendamenti, ha riaperto la questione che sembrava chiusa dell’elezione indiretta dei senatori da parte dei Consigli regionali. Un emendamento propone l’elezione diretta da parte dei cittadini che, al momento delle elezioni dei Consigli regionali, sceglierebbero i senatori in un apposito listino. Un altro emendamento, accetta invece l’elezione indiretta, ma prevede che possano essere eletti senatori anche personalità al di fuori dei Consigli Regionali. Sacconi ha assicurato che Ncd non intende frapporre ostacoli al cammino delle riforme.«In una discussione ancora aperta – ha spiegato – vogliamo segnalare la nostra posizione, fermo restando che ricerchiamo la condivisione e una posizione comune all’interno della maggioranza». In sostanza l’emendamento non va letto come una “forzatura”: «la forzatura – ha concluso Sacconi – è legata all’atteggiamento che si ha, e invece noi siamo determinati ad approvare rapidamente le riforme». Critica Giorgia Meloni: «Sulle riforme non condivido quasi nulla di quello che si sta facendo, non credo che abolire la democrazia sia una grande riforma. Le liste bloccate e il Senato votato dalla politica e stabilito dai partiti non mi sembrano grandi riforme». Meloni ha poi parlato di presidenzialismo: «È una sfida che abbiamo sempre condiviso, è una spinta per favorire la democrazia, perché gli italiani scelgono sempre meglio dei partiti».