Gasparri: Forza Italia dev’essere la locomotiva dei moderati, ripartiamo con umiltà e i piedi per terra
Il centrodestra ora si ricostruisce «attraverso il dialogo con la Lega, con Fdi e Ncd, dobbiamo creare un’alternativa al governo Renzi che ci piace sempre meno». Ne è convinto Giovanni Toti, consigliere politico di Berlusconi, secondo il quale i risultati dei ballottaggi sono «dati frastagliati che risentono anche di fattori locali» ma, come ad esempio a Pavia o Livorno o Perugia, «probabilmente ha prevalso la voglia di cambiamento degli elettori». Toti osserva che «per Forza Italia esiste il problema settentrionale, dobbiamo ragionare sullo sviluppo e sulla questione morale, che ha inciso profondamente», anche se le inchieste su Expo e Mose «non riguardano solo noi». Comunque, secondo Toti, «la vera notizia è che è andato a votare un italiano su due, bisogna riflettere». Maurizio Gasparri, dal canto suo, osserva che nel centrodestra bisogna ripartire «con umiltà e con i piedi per terra. Consapevoli che al momento non ci sono in campo fenomeni di nuova o vecchia generazione in grado di ribaltare in un lampo la situazione. Nelle città ha vinto una voglia di cambiamento che in diversi casi ha portato il centrodestra alla vittoria laddove è apparso alternativo a potentati senescenti. Servono sia esperienza che rinnovamento». Il senatore di Forza Italia puntualizza che «l’improvvisazione va messa al bando come il pressapochismo di chi pensa di fare in un lampo un cammino che richiede tempo. Bisogna poi dare un senso di futuro e di unità. Forza Italia dovrà essere la locomotiva di questo nuovo viaggio di una coalizione moderata, senza arroganza ma invitando a analoga umiltà chi non ha trovato numeri per lanciare nuovi progetti o guidare ancora città». Il percorso non sarà né breve né facile, sottolinea Gasparri, «ma la sinistra non è imbattibile. E lo hanno dimostrato i risultati di Ascoli Piceno, Urbino, Foggia, Perugia, Spoleto, Padova. È il momento dell’unità, della schiettezza e dell’impegno. Parlar chiaro senza risse. Cambiare senza illudersi, come talvolta è avvenuto, che l’ultimo arrivato avesse per forza ragione. Diamoci da fare senza facili illusioni o pessimismi cosmici». Intanto Raffaele Fitto annuncia la sconvocazione del suo incontro il 13 giugno a Napoli: «Farò prevalere il lavoro per l’unità e il mio senso di responsabilità. E di conseguenza ho deciso di annullare la mia manifestazione. Gli elettori ci chiedono unità, un nuovo programma, e un forte rinnovamento organizzativo. Sabato ho positivamente salutato le dichiarazioni del presidente Berlusconi in sintonia con quanto vado sostenendo da tempo. Lavoriamo su questo binario di serietà».