“Golgota picnic”, mobilitazione dei cattolici in Polonia contro la piéce blasfema che offende i fedeli (video)
Centinaia di cattolici, hanno manifestato a Varsavia e in altre città della Polonia contro la rappresentazione della commedia blasfema Golgota picnic, dell’argentino Rodrigo Garcia. Lo spettacolo presenta l’ultima Cena come l’ultimo pasto dell’umanità ed era in programma nel corso del festival di Malta a Poznan. Il suo direttore, Michal Merczynski, lo ha però ritirato dal cartellone “in ragione di importanti rischi di ordine pubblico, la cui forma e ampiezza potrebbe essere pericolosa per gli spettatori, gli attori e terzi”. Anche il sindaco di Poznan si è rifiutato di assistere allo spettacolo, ritenendolo contrario ai suoi principi morali. A Lodz una lettura della pièce ha dovuto essere annullata, dopo che un gruppo di manifestanti aveva invaso la sala.
Rodrigo Garcia si lamenta dell’arroganza dei fondamentalisti cattolici che gli impedirebbero di esprimere la sua “arte”. Ma c’è da ricordare che lo stesso spettacolo, tre anni fa, aveva suscitato in Francia analoghe mobilitazioni a Tolosa e a Parigi: quella che Garcia e i suoi difensori pretendono dunque di difendere non è la “libertà di espressione” ma la libertà di insultare la fede di milioni di persone, a cominciare dai panini di Mc Donald’s che cospargono il palco del teatro e che dovrebbero, nelle intenzioni dell’artista, rappresentare l’eucarestia.
Secondo Garcia tutta l’arte sacra occidentale non sarebbe che una colossale macchina propagandistica che incute terrore nello spettatore: dove la gente normale vede la bellezza della narrazione cristiana e la sublimazione del sacrificio di Gesù e dei martiri lui vede immagini di perversione da colpire con la più sciatta iconoclastia. La figura di Cristo non viene ovviamente risparmiata: Garcia lo presenta come un esaltato, un demagogo, un corruttore delle folle attraverso la messinscena dei miracoli. Sul Golgota si pasteggia con hamburger e Coca Cola fino all’esibizione del pianista italiano Marino Formenti che, completamente nudo, suona al piano “Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce” di Haydn.
Il rischio di queste manifestazioni non è l’intolleranza, è semmai quello di fare pubblicità a un’opera mediocre e respingente per la quale, senza la protesta legittima dei cattolici, nessuno avrebbe mostrato alcun interesse (tranne uno sparuto manipolo di appassionati del trash).