I giovani di Forza Italia scalpitano. Presto una grande convention per una “primavera liberale”
Primarie sì, primarie no, rinnovamento, riorganizzazione, giovani, territorio: in Forza Italia il dibattito è apertissimo dopo il 25 maggio. Tutti marciano nella stessa direzione – ridefinire presto una casa dei moderati – diversi sono i toni, le parole: chi auspica
“scintille” salutari per chiarire le idee e la direzione di marcia, chi invita a moderare i toni, evitare risse. Finché c’è dibattito, c’è speranza. In questa fase non potevano rimanere alla finestra proprio loro, i giovani di Forza Italia, o come amano definirsi scherzosamente, “il bracco armato del partito”, i movimentasti, i ragazzi di Primavera liberale. Non perdono tempo, si stanno organizzando e vogliono portare il loro contributo al dibattito che sta imperversando. L’idea c’è, non è ancora stata formalizzata, ma l’intenzione a cui stanno lavorando è un grande appuntamento per metà giugno in Puglia insieme ai “big“ del partito, proprio tutti. Il luogo e la data esatti sono in via di definizione. Il loro linguaggio è chiaro: o cambiare o morire (politicamente) sostengono. La loro idea immediata è quella di unire intorno a un evento ampio «tutte le anime del partito, le diverse sensibilità che in questo momento si stanno confrontando e dire loro che così non si può andare avanti, dire loro che la gente è stanca delle divisioni e vuole vederci marcare uniti». Facendo politica costantemente sul territori avvertono questa esigenza di unità e di chiarezza nel popolo del centrodestra. Per questo i responsabili dei giovani di FI dicono: «Noi non siamo con Fitto né contro Fitto, per intenderci. Noi siamo nel mezzo e vogliamo fare da “pacieri”, vorremmo cercare di ricucire, fare da mediatori tra chi vuole scompaginare e chi vuole andare coi piedi di piombo». Il punto di saldatura da cui operare questo tentativo doveroso è naturalmente uno solo: «Dare spazio ai giovani che in questi anni hanno dimostrato di meritare e di essere all’altezza del momento di ricambio che oggi serve».
Dividersi in fazioni è infruttuoso, sostengono, e il popolo di FI non lo gradisce. Creare un nuovo gruppo dirigente giovane e preparato sarebbe la mossa opportuna, anche se, per chiarezza, ci tengono a ribadire che non intendono affatto mettere in discussione il ruolo di Berlusconi. «Il nostro obiettivo è portare una “primavera liberale” in Forza Italia, rinnovandola con l’ausilio degli esponenti più maturi e migliori, ma puntando, soprattutto, a valorizzare i giovani». Questo cambio di passo è l’unica alternativa, sostengono gli organizzatori del convegno. E come in un grande “team” è necessario «fare squadra», mettendo da parte malumori e rivalità personali. Chissà che proprio buoni politici giovani non si possano rivelare un elemento di equilibrio, proprio come serve in una grande squadra?