Il primo faccia a faccia Meloni-Salvini: lavori in corso per un centrodestra da rifondare
«Utile scambio di vedute con Matteo Salvini. Ripartiamo dai contenuti». È quanto scrive su Twitter Giorgia Meloni a poche ore dall’incontro con il segretario della Lega postando una foto insieme. È il primo incontro tra i due dopo le elezioni europee che hanno avuto ripercussioni forti sugli equilibri nazionali. Non è un abbraccio né un asse d’acciaio, come un po’ troppo frettolosamente hanno scritto alcuni quotidiani. Quello di martedì è stato un primo assaggio per mettere a punto possibili collaborazioni su temi specifici sullo sfondo di un centrodestra che annaspa e deve rifondarsi. Tra il nuovo Carroccio guidato dal giovane europarlamentare milanese (epurato dagli eccessi bossiani) e Fratelli d’Italia c’è un terreno di proposte comuni (dalla crociata contro l’eurocrazia di Bruxelles e la sudditanza alla Merkel all’immigrazione), ma anche grandi distanze sull’identità nazionale e il retroterra culturale. Il buon risultato elettorale di entrambi, con il partito della Meloni che supera il milione di voti – raddoppiando i consensi delle scorse politiche – e la Lega che recupera punti e supera il 6 per cento, ha messo in moto un processo di avvicinamento. Le convergenze, però, si costruiscono sui programmi non sulle percentuali elettorali e le somme algebriche – sostengono la Meloni e Salvini – la mission è ricostruire un fronte comune contro la sinistra di Matteo Renzi per un centrodestra competitivo che torni protagonista sulla scena politica e riveda errori reciproci. Metodo (primarie sì, primarie no) e contenuti (disoccupazione, Europa, riforme, immigrazione, temi “eticamente sensibili”) sono al centro di un tavolo ancora virtuale tra le sigle che compongono il centrodestra.
Tutto ancora da decifrare il possibile rientro in campo di Gianfranco Fini, tutto ancora da verificare, lo stesso ex presidente della Camera non svela le carte, parla genericamente del bisogno di nuovo programmi e di una nuova leadership spiegando di non essere «un uomo per tutte le stagioni». Molto dipenderà anche dall’orientamento di Forza Italia che in queste ore vive una spaccatura interna sui rapporti con il governo e sconta le difficoltà politiche e personali di Berlusconi ma anche dalle mosse del Nuovo Centrodestra governativo che, malgrado l’alleanza elettorale con l’Udc, si è rivelato molto al di sotto delle aspettative della prima ora superando di poco il tetto del 4 per cento. Finché Alfano restera «l’utile stampella» di un governo monocolore di sinistra la porta degli ex alleati rimane chiusa.